Walchiria Terradura

Archivi audiovisivi della Resistenza: Intervistata a Roma il 26.28.30 novembre 2004. Durata 5h 30mn.
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Gubbio il 9.01.1924. Comandante partigiano del Gruppo Settebello, sottogruppo del Distaccamento Panichi del V Battaglione della V Brigata Garibaldi Pesaro. Medaglia d’argento al valor militare. Di famiglia antifascista, apprese dal padre, più volte arrestato durante il regime, l’amore per la libertà e l’odio per la dittatura.
Per tale ragione già durante il liceo il Fascio locale e la questura l’avevano posta sotto osservazione e più volte richiamata. Racconta come salvò il padre da un ultimo arresto prima di decidere di rifugiarsi in montagna. Infatti la sua Resistenza iniziò il 10 settembre 1943, quando insieme al padre Gustavo e alla sorella Lionella scapparono da Gubbio verso la Selva di Burano, al confine tra Marche e Umbria. Lì si unirono al gruppo Panichi. Per il suo coraggio, per la sua determinazione e perché, come dice nell’intervista “sapevo fare un discorso politico”, Walkiria fu nominata dai suoi stessi compagni a capo di una squadra di sette partigiani, tutti uomini, il Settebello. Racconta di numerose azioni nei seguenti luoghi: Burano, Caibelli, Apecchio, Cagli, San Polo, Secchiano, Pianello, Scalocchio, Veia, San Fiordo, Palcano, Pietralunga, Umbertine, Assisi, Gubbio, Monte Subasio, Cantiano. Alla fine della guerra le sue azioni le valsero la medaglia d’argento e la nomina a sottotenente. Pendevano a suo carico ben otto mandati di cattura, tuttavia Walkiria riuscì a continuare la sua attività partigiana, partecipando a numerose operazioni, tra cui quelle per far saltare i ponti insieme a Valentino Guerra, ex geniere dell’esercito italiano. I partigiani di cui parla nell’intervista sono: il padre, Gustavo Terradura (commissario politico del gruppo Panichi) Lionella Terradura (sorella), Samuele Panichi (Comandante del gruppo Panichi), Rosa Luxemburg Panichi, Carlo Leibenecht Panichi, Valentino Guerra, Amedeo Nulli, David Williams, Robert Ramsey, John Wedders, Vinco (Slavo), Mir o(Slavo), Antonio (Slavo), Brko (Comandante del IV battaglione, slavo), Milan Krotolica (Commissario politico del IV battaglione, slavo), Gildo Venturini, Umbriani, Marion Keller, Diavolo Rosso, Max Federmann, Abramo Orbach, Isacco Orbach. Quando la V brigata Garibaldi Pesaro, di cui il gruppo Panichi faceva parte passò il fronte per giungere a Umbertide, conobbe un capitano dell’OSS (Office Strategic Service) con il quale si sposò
trasferendosi in America. Dopo un anno e mezzo Walkiria decise di tornare in Italia. Dove tuttora vive.
Ha scritto numerosi racconti sulla sua esperienza in montagna, pubblicati su Patria: Le compagne partigiane del mio battaglione: Rosina, giugno 2002; La storia di Max Federman, marzo 2003; Le nove lire, luglio 2003; Umbertine: alla vittoria ricordo di aver riso e pianto, marzo 2005; Partigiana tra i monti del Burano, marzo 2007; Sarà tornato a casa Joe l’aviatore americano?, dicembre 2008; Mia sorella Furia, la partigiana dai capelli rossi, aprile 2009.