Senigallia

Il 12 settembre la città fu occupata da un presidio tedesco che prese possesso di case in posizioni strategiche, lungo il porto e sulle alture e allestì un campo di aviazione nella campagna di Passo Ripe. Dopo l’8 settembre si costituì il Cln e si crearono i Gap e gruppi partigiani lungo tutta la valle del Misa. Il comando tedesco chiese ai carabinieri un elenco di antifascisti da prelevare in caso di atti di sabotaggio alle linee telefoniche o di aiuto agli alleati, ma il comandante dei carabinieri ne fornì uno con nomi irreperibili e poi fuggì aiutato dal Cln (Pasquini, Re 2007, p. 156)
A fine ottobre iniziarono i bombardamenti alleati che colpirono i punti di rifornimento per le truppe tedesche: la SS 16 Adriatica, la stazione ferroviaria, il porto, i ponti, provocando numerosi morti e feriti e danni alle abitazioni. Un nuovo pesante bombardamento vi fu nel marzo del 1944 che danneggiò anche il faro del porto e i ponte del Ciarnin. Molti furono i morti e i feriti. Un altro pesante bombardamento che causò ancora morti e feriti fu il 29 aprile. Alcune bombe colpirono il centro storico, devastando il Foro annonario, la biblioteca comunale e il ponte ferroviario sul Misa. In quei mesi molti iniziarono a sfollare nelle campagne.
A luglio, di fronte all’imminente arrivo degli alleati, i tedeschi intensificano gli atti di distruzione di ponti, strade, della ferrovia e del porto canale. Verso le h. 17 del 27 luglio entrò in città la prima truppa polacca. Infatti quel giorno le truppe polacche avevano liberato la zona sud della città: Marzocca, Montignano, S. Silvestro. Da questo momento fino al 10 agosto, giorno in cui liberata Scapezzano, la battaglia tra i polacchi in avanzata e le retrovie tedesche fu intensa e comportò numerose vittime da una parte e dall’altra (battaglia del Cesano).
I polacchi entrarono definitivamente a Senigallia, liberandola il 4 agosto 1944, ma una grossa parte del territorio del comune era ancora in mano ai tedeschi, i quali, ritirandosi da Senigallia, si diressero sulla collina si Scapezzano e poi lungo la strada dorsale che collega Scapezzano a Roncitelli, fino a Francavilla, Monterado e il Cimitero di Corinaldo. La solida linea difensiva aveva lo scopo di rallentare l’avanzata alleata sulla principale via di collegamento tra il sud e il nord, la statale Adriatica.

Bibliografia
L. Pasquini, N. Re (a c. di), I luoghi della memoria. Itinerari della Resistenza marchigiana, Il lavoro editoriale, Ancona 2007.
G. Volpini, Una città in guerra. Senigallia 1943-1944, Codex, Milano 2009.