Offida

Durante il periodo dell’occupazione nazista, la popolazione di Offida aiutò gli sfollati giunti dalle varie parti d’italia e gli internati politici, specialmente ebrei. Proprio per l’aiuto prestato a questi ultimi, alcune famiglie offidane hanno ricevuto, di recente, dei riconoscimenti ufficiali da parte del governo israeliano.

A seguito dell’8 settembre, come nel resto d’Italia, seguirono momenti difficili. Il 4 Ottobre, infatti, alcune camionette tedesche provenienti da Castignano, dalla località S. Barnaba, iniziarono a mitragliare alcune zone del paese. Questo fatto aumentò il panico tra la popolazione che il giorno prima era stata colpita dal terremoto. Erano rimaste lesionate molte abitazioni civili ed avevano riportato dei danni importanti edifici e monumenti pubblici (Palazzo Comunale, S. Maria della Rocca, chiesa dei Cappuccini). Fortunatamente, il mitragliamento provocò solo l’incendio di un pagliaio e il ferimento di pochi cittadini.

Il 14 Giugno 1944, in contrada Lava, furono fucilati Luciano, Antonio e Cesare Gabrielli, componenti di una famiglia sambenedettese che si era rifugiata nelle campagne di Offida per sfuggire ai bombardamenti ai quali era sottoposta la cittadina rivierasca. A questo massacro riuscì a scampare fortunosamente l’offidano Giuseppe Pierantozzi.

Sempre in contrada Lava, presso la villa dell’ing. Luigi Stipa, funzionò il comando della Rat-Line che, dalSettembre 1943 al Giugno 1944, tenne continui contatti radio con Algeri riuscendo a fare oltrepassare le linee tedesche a diversi prigionieri alleati. La zona intorno ad Offida era costantemente sorvegliata da aerei inglesi ed americani che, periodicamente, effettuavano lanci di materiale. Purtroppo diversi componenti del Comando furono fucilati, feriti o catturati. Fausto Simonetti, don Delfino Angelici, don Roberto Orlandini, il partigiano Battista caddero in servizio o furono uccisi. Il partigiano Bombolo, il genèrale Rambaldi e Luigi Ciotti furono feriti e catturati. Sui luoghi ove funzionò il comando della Rat-line, per ricordare l’avvenimento, il 21 Aprile 1985 è stata posta, una stele, all’interno della quale è stata sistemata una cassetta di ferro contenente documenti originali dell’attività del Comando.

Qualche giorno dopo la liberazione di Roma, avvenuta il 4 Giugno, furono fatti saltare dai Tedeschi il ponte della tramvia elettrica che collegava Offida con la stazione ferroviaria (Castel di Lama), il ponte della “strada Mezzina” sul torrente Lava, due ponticelli sistemati sotto i dirupi che circondavano Offida e, nel centro storico, furono distrutte le principali fonti di comunicazione (telefono telegrafo) ed il trasformatore che forniva la corrente elettrica alla borgata Cappuccini. Furono innescate anche delle mine sotto il dirupo sul quale sorge il tempio di S. Maria della Rocca; ma, fortunatamente le mine non riuscirono a brillare. Il 19 giugno 1944 gli alleati facevano ingresso in Offida.

 

 

 

Bibliografia
F. Cardarelli (a cura di), Offida. Storia, monumenti, folklore, Offida 1987.