Castelplanio

Nuclei di partigiani della zona del Monte S. Vicino all’inizio del 1944 si spostarono a Matelica, Camerino, Montecarotto e anche a Castelplanio. In questa zona svolsero numerose azioni. Tra le tante, le carte riservate della polizia, ne conserva e ne riporta solo alcune, scelte secondo la logica della rappresentazione del partigiano alla stregua di uno spregiudicato bandito che non ha rispetto di nessuno, neppure dei civili.

Dalle carte del Questore: «l’11 marzo un nucleo di partigiani attaccava con fucili e armi automatiche un magazzino di materiali vari delle truppe tedesche in prossimità dello scalo ferroviario di Castelplanio, ma veniva respinto dai militari tedeschi di guardia». Non si riportano vittime nè danni di alcun genere. Lo stesso giorno, verso le ore 20, un altro gruppo partigiano formato da circa 200 ribelli (numero certamente gonfiato) si sarebbe recato nella frazione Mergo, per saccheggiare le abitazioni di alcuni fascisti del luogo. Uno di loro sarebbe stato ucciso dopo aver opposto resistenza (Giacomini, 2008 p. 215).

Il 29 marzo in contrada Monte Adamo, sette patrioti avrebbero forzato l’abitazione di un contadino e si sarebbero appropriati di 35 quintali di grano che dovevano essere consegnati all’ammasso e di 700 grammi di salsiccia, pagando l’importo del grano asportato meno il prezzo di 230 kg di grano di spettanza padronale (Giacomini, 2008 p. 217).

Il 16 aprile in contrada Macine di Castelplanio un gruppo di ribelli armati di fucili mitragliatori e bombe a mano, a bordo di un autocarro trafugato, si sarebbero recati in un’osteria nella quale si trovavano due ufficiali e 15 militari tedeschi oltre vari operai italiani, intimando loro di consegnare le armi. I militari tedeschi sarebbero stati disarmati e alcuni civili privati delle scarpe che avevano indosso. Una bomba a mano sarebbe stata lanciata contro un’autovettura tedesca che stanzionava nei pressi del locale, rimanendo danneggiata. Dopo aver trattenuto per qualche tempo i due ufficiali avrebbero rilasciato tutti e si sarebbero allontanati a bordo dell’autocarro (Giacomini, 2008 p. 219).

Questi rapporti documentano la percezione che le principali autorità locali della Repubblica Sociale avevano del movimento partigiano nella primavera del 1944. Non sono ovviamente esaustive, ma riflettono scelte e giudizi del compilatore.

Bibliografia
R. Giacomini, Ribelli e partigiani. La Resistenza nelle Marche 1943-1944, Affinità elettive, Ancona 2008.