maggio 1944

Le notizie riportate in verde provengono da fonti diverse non coincidenti

Le notizie riportate in blu sono ancora in fase di verifica

Le notizie che terminano con (AS) sono riportate anche nell’atlante delle stragi

 

1° maggio (lunedì) = assalita la caserma della Gnr di Fratterosa ad opera dei partigiani della “Metaurense”.

A Montefortino di Arcevia, Zingaretti parla in un pubblico comizio alla popolazione sul significato del 1° maggio.

A Torre San Marco distribuito il grano alla popolazione, da parte dei partigiani.

Primo lancio degli alleati nella zona di Colle d’Antico (Pietralunga – Perugia), non era programmato.

Lancio aereo alleato di volantini, che incitano alla rivolta agricoltori e mezzadri, nella zona Numana.

I lavoratori di Pozzo Basso dipendenti dall’organizzazione Todt non si recano al lavoro.

Volantini di propaganda sovversiva vengono trovati nei paesi di: Montefano, Montecosaro e Macerata.

A Cantiano viene torturato e ucciso in piazza il partigiano FIORUCCI Augusto (Medaglia d’argento al valor militare). Responsabile è il brigadiere della milizia fascista MONCERI Egisto (durante la notte del 30 aprile il Fiorucci era stato sorpreso a scrivere con la vernice frasi inneggianti alla libertà). (AS)

Ad Ascoli fuori Porta Romana, per ordine del console fascista Torregrossa Pasquale vengono uccisi due partigiani del gruppo “Decio Filipponi” (erano stati catturati il giorno precedente con uno stratagemma). Si tratta di MARINI Marcello (Medaglia d’argento al valor militare) e RABITTI Mario, accusati di aver sottratto del grano. Per rappresaglia, dai compagni delle vittime, vengono uccisi due tenenti repubblichini, non marchigiani ma di passaggio, catturati per essere usati come ostaggi per un tentativo di scambio. (AS)

Uccisi nei pressi del cimitero di Valcimarra, GENOVA Federico e PEROGIO Amedeo, erano stati catturati il 29 aprile. Sepolti nello stesso cimitero le loro salme saranno recuperate dodici anni dopo. Sempre a causa dell’occupazione tedesca di Cingoli muoiono: MAMMOLI Antonio, STRONATI Nello, TITTARELLI Elvio (questi ultimi due accusati ingiustamente di essere partigiani) e in contrada Saltregna (Cingoli) NOCIONI Enrico, perché trovato in possesso di un vecchio fucile e accusato di dare ospitalità ai partigiani, era padre di otto figli. (AS)

Ucciso, dai fascisti, il civile PUCCIARELLI Luigi, a Borgo Piandebussi (Caldarola), non si era fermato all’intimidazione di fermo. (AS)

 

2 maggio (martedì) = occupata, dai partigiani del gruppo “Balducci”, Isola del Piano, invasa la caserma dei carabinieri e distribuito grano alla popolazione.

Il gruppo “Gasparini” occupa Borgo Pace, disarma i carabinieri e punisce alcuni traditori locali.

I tedeschi attaccano e distruggono parte di Elcito (San Severino). I partigiani avevano già abbandonato la zona.

Soppressione di nove spie nei comuni circostanti Sarnano da parte di componenti il gruppo “Piobbico”.

Bombardata duramente Ancona, muore un civile in zona Valle Miano, colpita pure le zone della stazione e del porto. Bombardati pure i ponti sul fiume Cesano nei pressi di Senigallia.

Fucilati dai tedeschi due partigiani del gruppo “Lupo”, PIGLIAPOCO Elvio e SILVESTRINI Ivan, nei pressi del cimitero di S. Maria (Fabriano). Erano stati fatti prigionieri il 30 aprile. (AS)

Fucilati nei pressi del cimitero di Comunanza sei prigionieri anglo-americani da appartenenti al battaglione “M”. (AS)

 

3 maggio (mercoledì) = scontro a Frontone tra componenti del gruppo “Gramsci” e tedeschi, risulta morto un tedesco.

Fatto saltare dai partigiani dei gruppi “Pisacane” e “Fastiggi” il ponte di Secchiano tra Cagli e Pianello.

Nelle notti del 3 e 4, partigiani operano distruzione di bachi da seta presso diverse aziende agricole nella zona di Ostra.

Fatto saltare, dai partigiani, il ponte sul fiume Aso, sito a quattro chilometri da Comunanza strada verso Ascoli.

Ucciso a colpi di pistola, da partigiani, il carabiniere PICONE Pietro abruzzese, nei pressi del ponte sul fiume Fiastra verso Urbisaglia della strada statale Sforzacosta-Sarnano.

Morto nella stazione ferroviaria di Cagli, a seguito di un bombardamento, TOMASSINI Vincenzo.

Muore all’interno della caserma repubblichina di Fabriano il partigiano sardo PILI Giuseppe vicino al gruppo “Tigre”, ucciso dalle percosse e torture. (AS)

Durante il bombardamento del campo di Servigliano resta uccisa SCOZZA (SCOZZAI) Giovanna maltese.

Fucilato, dai fascisti, LUCIANI Vincenzo Mario partigiano catturato alcuni giorni prima ad Amandola, con lui vengono uccisi anche altri due patrioti.

 

4 maggio (giovedì) =  rastrellamento sul monte S.Angelo di Arcevia; muoiono venticinque partigiani (ventidue identificati, tra parentesi il gruppo partigiano di cui facevano parte):   ALBERTINI Mario (Maggini), BARCHIESI Vittorio (Maggini), BRUTTI Igino (Maggini), CANIGIANI Michele (il molisano Secondo – S.Angelo), DOMINICI Giulio (S.Angelo), ERCOLANI Elio (S.Angelo – della frazione di Prosano), FABRETTI Ferris (Maggini), FRABONI Primo (S.Angelo), GERMONTARI Walter (Maggini), GIOVANNINI Vincenzo (S.Angelo), LORETELLI Giuseppe (S.Angelo), MAGNANI Americo (Maggini), MANONI Onelio (Maggini), ROSSI Giuseppe (S.Angelo), SARGENTI Nazzareno (S.Angelo – della frazione di Prosano), TERZI Umberto (Maggini), VANNINI Edgardo (Maggini), VENTURI Elio (S.Angelo – frazione Castiglioni), tre montenegrini JURAGA Frane (S.Angelo), JURAGA Stipe (S.Angelo), MARTINOVIC Lovro (S.Angelo), chiude la lista degli identificati TRAPANI Carlo Alberto (passato dalla Gnr ai partigiani), tre vittime rimangono sconosciute.

Nello stesso rastrellamento vengono uccisi i sette componenti la famiglia MAZZARINI (Marino, CECCHINI Rosa, Maria, Nello, Palmira, Pietro e Santa), inoltre vengono uccisi anche gli undici (dieci) prigionieri fascisti di Cabernardi (si conosce l’identità di due di essi, FABBRIS Ceschino e tale SARTIN), le due guardie che avevano disertato per unirsi ai partigiani (MINGOLLA Vito, altro sconosciuto) e altri due fascisti prigionieri il vecchio gerarca DE STRANI Giampiero e LORETELLI Ernesto (quest’ultimo dato, dall’elenco dei morti della RSI, fucilato a Costa di Arcevia il 24 aprile). Secondo i documenti della RSI i morti furono cinquanta (circa) dalle nostre fonti risultano quarantasette, di cui tre sconosciuti. Sostiene Giacomini che sul monte avrebbero potuto esserci altri partigiani slavi non identificati.

 A Montefortino vengono uccisi altri tredici uomini secondo le varie fonti: BIAGETTI Italo, BIAGIOLI Eugenio, BIANCHETTI Tommaso, BORDI Mario, BRAMUCCI Primo, BUSSOLETTI Adelelmo, LENCI Giuseppe, MANCINI Giulio, MATTEI Giuseppe ROSSI Nazzareno (di Castiglioni), SILVI Andrea, SPOLETINI Gino TERZONI Mario, (tra Spoletini, Mattei e Fraboni due furono fucilati a Montefortino mentre uno morì sul S’Angelo non sono ben chiare l’identità).

In località Caccamo fatto saltare, dai partigiani, un ponte sul fiume Chienti rendendo impraticabile la strada Serrapetrona-Caldarola.

Bombardata Fabriano un morto, SCARAFONI Maria.

Ucciso dai tedeschi a Falconara MAZZIERI Vincenzo (non si conoscono i motivi, probabilmente scambiato per un ribelle).

Durante un bombardamento alleato nel comune di Fermo viene attaccata un’autocolonna diretta al Vaticano e perde la vita un conducente (vittima non identificata).

 

5 maggio (venerdì) =   assalto partigiano alla caserma di Cagli. Durante l’azione muore il partigiano IMBRIANI Alessandro. Secondo fonti della Gnr risultano deceduti tre militi: STRADA Renato, CHIAPPINI Isauro, COPPARONI Marino e il figlio del primo aiutante comandante il distaccamento VISANI Alessandro, oltre a due partigiani.

La banda “Capuzi” attacca un autotrasporto tedesco provocando un morto e tre feriti fatti prigionieri.

Uomini del battaglione “Fazzini” attaccano un autocarro tedesco uccidono un capitano e ferendo quattro militari.

Catturati e fucilati dai tedeschi, a Passo Sant’Angelo comune di San Ginesio, i partigiani del gruppo “Vera”: DELLA VECCHIA Glorio (medaglia d’argento al valor militare), FORNARI Giovanni e PACIONI Ivo. (AS)

Ucciso con un colpo alla testa dai tedeschi a Staffolo il partigiano VOLPINI Gino (banda “Mario”). Trovato in possesso di una moto che probabilmente aveva ottenuto con le minacce da un componente il locale Cln. (AS)

Ucciso dai tedeschi BERNARDINI Giuseppe, carabiniere e partigiano, a Montecastelli frazione di Umbertide, era stato catturato nel comune di Apecchio a Pian di Molino ed era originario di Apecchio. Divergenti le notizie sulla sua morte, una fonte lo vuole tradito da un prete e freddato da un fascista. (AS)

Catturato e immediatamente ucciso dai fascisti il prigioniero inglese MOONES Josepn in località “Piano” nel comune di Colmurano.

Fucilati nei pressi di via San Rocco ad Arcevia: PATREGNANI (PATRIGNANI) Marino, CAPANNINI Eraclio, LATIERI Giuseppe, MILETTI Giuseppe e SCIPIONI Dealdo. Catturati il giorno precedente durante il rastrellamento di Arcevia.

 

6 maggio (sabato) = bombardamento in prossimità della galleria “la Rossa” presso Serra San Quirico, vi trovano la morte sei persone: BORDI Enrico, DUCA Silvio (muore qualche giorno dopo in ospedale per le ferite ricevute), GIOCCI Giuseppe, ORTOLANI Luigia e Nazzarena, TISBA Virginia.

Fucilato ad Avenale di Cingoli (davanti alla sua casa), FOLTRANI Enea, partigiano catturato mentre si stava consegnando dopo aver saputo dell’arresto del padre. (AS)

Morto lo slavo JULIJ Slavec (sconosciute le modalità e le cause).

Muoiono due slavi: BOJICIC Gojho e COKORILLO Vasika, durante uno scontro tra appartenenti al gruppo “Piobbico” e nazi-fascisti, nella zona di Pievebovigliana.

Viene ucciso (probabilmente scambiato per il suo predecessore) da partigiani montenegrini il vicebrigadiere di Pievebovigliana RUSSO Ippazio. Con lui è eliminato, nella stessa località ai confini dei comuni di Pievebovigliana e Fiordimonte, il segretario comunale di Pievebovigliana.

Ucciso dai fascisti, senza apparente motivo, il giovanetto PORFIRI Giuseppe nei pressi di Caldarola.

 

7 maggio (domenica) = inizio dell’offensiva tedesca contro la brigata “Pesaro”, dura 18 giorni.

Partigiani appartenenti al gruppo operante a Visso, disarmano i carabinieri ancora presenti a Ussita.

Assalto partigiano al consorzio agrario, in contrada Ponterio, nel comune di Monterado, asportati 1.500 quintali di grano.

Ucciso dai fascisti il bracciante SANTANGELI Primo, per caso all’uscita da un’osteria, a Villagrande di Mombaroccio. (AS)

I partigiani del “Panichi” giustiziano due provocatori che tentano di infiltrarsi tra loro: ARON Arnold e CARL Gilbert.

Ucciso, dai tedeschi nei pressi di Cagli, CIABATTI Primo responsabile militare della brigata comunista “Francesco Innamorati” operante a Foligno. Si stava dirigendo a Pietralunga per un periodo di riposo.

Ucciso dai tedeschi, nei pressi di Burano, un collaboratore dei partigiani, TITO di Gubbio.

Muore all’ospedale di Montegiorgio il partigiano NEMECH Oscar, del gruppo “Decio Filipponi”, ferito a morte da militi fascisti in località Piane di Falerone.

 

8 maggio (lunedì) = resa pubblica la notizia della sostituzione di LUSIGNOLI Aldo con l’ex capo della provincia di Teramo IPPOLITI Vincenzo.

 

9 maggio (martedì) = dopo veri tentativi riesce l’imbarco e la partenza di ufficiali alleati che raggiungono le linee e relazionano sullo stato delle bande partigiane nell’anconetano e nel piceno. Si tratta dei generali Combe e Sterling, oltre ad altri ufficiali e all’ingegnere Cagnazzo.

Uomini del gruppo “Montefeltro” disarmano le caserme dei carabinieri e della guardia di finanza di Mercatino Conca.

Catturato dai tedeschi nei pressi di Macereto (Ussita) Pietro Capuzzi, a causa di una spiata.

Morti due militari tedeschi a seguito di un mitragliamento contro un automezzo in località San Paterniano di Osimo.

Dai partigiani del gruppo Piobbico, due slavi e un italiano, viene ucciso padre DAMIANI Sigismondo fuori dal suo convento a San Liberato (San Ginesio). In campo partigiano controversi i giudizi su di lui.

Muore presso l’ospedale di San Severino TELLUZZI Bruno milite della GNR ferito a Muccia il 23 febbraio.

Il dottor ebreo polacco HELICZER Jacob dopo atroci torture viene fucilato dai nazifascisti a Marino del Tronto. Era stato arrestato e condotto a “Villa triste”.

 

10 maggio (mercoledì) = attaccata a Filottrano, da appartenenti al gruppo “Alvaro”, una corriera carica di tedeschi, due i tedeschi morti.

Il gruppo partigiano dislocato a Serra San Quirico è attaccato dai fascisti che subiscono quattro morti. Le fonti sono discordi sul fatto che sia morto anche un partigiano.

Alcuni uomini, del battaglione “I° Maggio” al comando del ten. Rados Gruich, fanno saltare il ponte sulla strada Comunanza-Servigliano nei pressi di S. Vittoria.

A Monte San Martino i partigiani del gruppo “Decio Filipponi” guidati da Carmine Di Palma, per rappresaglia all’uccisione di FUNARI Riccardo (30 aprile) fucilano le presunte spie: ABBATI Luigi, CONTI Tullio FERRANTI Emma e POMPEI Guido (quest’ultimo per alcune fonti è ucciso per errore).  
Dopo scontro a fuoco, in località Molino di Malla (Isola del Piano), sono catturati quattro partigiani del gruppo “Balducci”. Tre vengono fucilati il giorno dopo nella piazza d’armi di Pesaro: BALDUCCI Leone, BARCELLI Gino, GAGLIARDOTTI Sante, il quarto un austriaco è deportato in Germania.

Muore all’ospedale di San Severino MAPONI Giovanni, renitente rastrellato, era stato ferito durante il trasporto in un campo di prigionia, da un mitragliamento alleato.

 

11 maggio (giovedì) = uomini del battaglione “Fazzini” attaccano un autocarro tedesco in località Valcimarra, si presume che ci siano perdite tra i tedeschi.

Bombardata Ancona, zona ferrovia, via De Pinedo, colpita chiesa dei salesiani, via Marconi, Carlo Alberto e Grazie.

Fucilati nella piazza d’armi di Pesaro i partigiani BALDUCCI Leone, BARCELLI Gino e GAGLIARDOTTI Sante (del gruppo “Balducci”) catturati il giorno prima a Molin di Malia (Molino Malla) comune di Isola del Piano.

Uccisi, nei pressi di Montecosaro, da un mitragliamento aereo inglese i bambini: QUATTRINI Maria e Fiorella e BIDINI Ferdinando.

 

12 maggio (venerdì) = elementi del gruppo “Lupi di Serra” assaltano una camionetta tedesca e uccidono un ufficiale tedesco.

Il capo della provincia di Ancona, Lusignoli, abbandona Osimo, dove si era rifugiato già dal 1° novembre 1943 subito dopo il bombardamento.

Assalto partigiano all’ammasso di S. Angelo in Pontano.

Fucilato, nei pressi di Pianello di Cagli (ponte di Polea), il partigiano BULATOVIC Radovan, medico jugoslavo era rimasto accanto ad un compagno ferito. Il suo corpo viene poi dato alle fiamme.

LEACH George prigioniero di guerra viene ucciso nei pressi di Petriolo, dove aveva trovato rifugio (famiglia Flamini). Lo fredda un carabiniere (tale Umberto Coccia), al momento che tenta la fuga per non essere catturato.

 

13 maggio (sabato) = notte tra il 12 e 13 scontro tra nazi-fascisti e banda “Nicolò”, la cosiddetta battaglia “Monastero-Grotte”. I partigiani resistono e contano solo alcuni feriti, sconosciuto il numero delle eventuali vittime nemiche.

Esce l’ultimo numero del “Corriere Adriatico”.

Muore un colono durante un mitragliamento zona Montoro (Osimo).

A Sarnano i fascisti uccidono in una cava un loro milite LAURITO Vincenzo. È accusato di fare la spia per i partigiani.

A Sarnano vengono uccisi, da partigiani, due contadini ritenute spie fasciste, GALONI Leonello, in località Terro e FORTI Giuseppe a Piobbico.

Partigiani slavi del gruppo “Piobbico” fucilano sulla via di Acquacanina SCAFICCHIA Adolfo, ritenuto in combutta con i fascisti.

 

14 maggio (domenica) = aperto dalla popolazione il magazzino del consorzio agrario di Jesi in contrada Ponte Rio presso Monterado.

Apertura del silos granario a S. Angelo in Pontano e distribuzione alla popolazione e ai numerosi prigionieri che si erano rifugiati i quella zona, da parte della banda di Montegiorgio.

Muore, nei pressi di Sant’Angelo in Pontano, durante uno scontro con i partigiani del gruppo Decio Filipponi, l’ufficiale della Rsi TREDICI Giovanni. Le versioni sull’attacco all’autocisterna e la morte del Tredici sono divergenti.

Ucciso durante un mitragliamento alleato, in località Forca Canapina (comune di Arquata del Tronto), BIANCHI Virginio sfollato da Roma.

 

15 maggio (lunedì) = il distaccamento “Alvaro” si impossessa dei magazzini del consorzio agrario di Cervidone, ma i tedeschi avvertiti intervengono, segue uno scontro a fuoco in cui rimane ferito un partigiano.

La banda “Mazzini” attacca San Leo e dopo due giorni di scontri caccia i fascisti, instaurando un’amministrazione provvisoria che resta attiva fino ai rastrellamenti di giugno-luglio.

Bombardata duramente Ancona, colpito albergo “Roma e Pace” e via Podesti dove trovano la morte tre persone, la chiesa San Giovanni, poi la zona ferroviaria e del porto, dove veniva affondato definitivamente il piroscafo “Nennella” già precedentemente danneggiato.

 

16 maggio (martedì) = occupata dai partigiani Foce di Montemonaco.

Rastrellamento nazifascista a San Ginesio paese, per catturare tutti gli uomini validi in funzione del bando per la presentazione alle armi che scade il 25 maggio.

Uccisi due tedeschi nei pressi della strada statale salaria, zona di Acquasanta, dai partigiani al comando del brigadiere Fenu (gruppo Bianco).

 

17 maggio (mercoledì) = Montemonaco viene riconquistata dai partigiani. La caserma della Gnr disarmata.

Bombardato il campo di aviazione prospiciente il campo di concentramento di Sforzacosta, azione concordata con gli alleati per permettere la fuga dei prigionieri.

Duramente bombardata Ancona, muoiono un civile presso il ricovero di Porta Pia e uno all’aperto in piazza Plebiscito, colpita la nave “Savoia”, la zona di Capodimonte, via Cialdini, la Prefettura e monumento di papa Clemente VII in piazza del Plebiscito.

Catturato e fucilato a Cantiano nei pressi del cimitero TUMIATI Francesco (medaglia d’oro al valor militare) e due slavi BULATOVIC Batric e FRANISIC (KUSETA) Djuro. (AS)

Fermati e uccisi dai fascisti in località Convento di Urbisaglia due renitenti alla leva, BELLESI Giuseppe e PASCUCCI Quinto.

Ucciso, per futili motivi dal cugino, sulla strada di S. Elena (San Severino), JANCKOVIC Jacob partigiano del gruppo “Mario”. Controverse le fonti sui motivi della sua morte.

Ucciso a Sarnano, da partigiani probabilmente del gruppo “Piobbico”, il cantoniere fascista PIERMATTEI Domenico, ritenuto una spia.

Fucilato dai fascisti, fuori le mura di Arcevia, il giovane partigiano LATINI Remo, era stato denunciato dal padre. (AS)

 

18 maggio (giovedì) = appartenenti al gruppo “Patrignani” catturano e fucilano un seniore della milizia fascista, nella zona di Arcevia (secondo altre fonti il fatto avviene il 28 stesso mese).

Fucilati a Montefortino, da partigiani del gruppo “Decio Filipponi” guidati da Carmine Di Palma, quattro civili ritenuti informatori dei nazi-fascisti: NOBILI Pietro, medico condotto, FURIONI Benedetto, ANDREANI Osvaldo e la signorina BORGI Vittorina.

Fucilati, dai tedeschi, a forte Savio di Ancona, perché renitenti alla leva, i giovani PEDRELLI Libero e GIOVAGNOLI Vittorio, entrambi originari di Coriano presso Rimini.

 

19 maggio (venerdì) = battaglia in località Monte dei Sospiri presso Apecchio, coinvolti i gruppi partigiani: “Picelli”, “Gasparini”, “Stalingrado” e un nucleo del “Panichi”. Nel corso dello scontro vengono catturati, interrogati e poi fucilati tre partigiani del “Picelli”: GIORNELLI Giorgio, REBISCINI Cleto e PALLERI Zeno. Nei giorni successivi viene catturato, mentre si trova di passaggio nella sua casa, il partigiano IONI Giuseppe e fucilato. (AS)

 

20 maggio (sabato) = ucciso un volontario delle SS italiane nei pressi del cimitero di Tolentino, un altro resta ferito.

Catturato e giustiziato da quelli del gruppo “Palmiano”, nella stessa zona, il fascista CIUCCI Achille reo di essere una spia.

 

21 maggio (domenica) = scontro tra sabotatori del gruppo “Lupi di Serra” di ritorno da un’azione e una vettura tedesca il cui equipaggio, composto da due ufficiali tedeschi delle SS, viene soppresso.

Morto un militare tedesco durante un bombardamento su Fossombrone nei pressi della stazione.

Muore il partigiano dalmata SVETOZOR Matic nei pressi di Montecavallo (Mc).

Ucciso dai tedeschi il renitente ALESSANDRI Bruno, nei pressi della statale adriatica zona “Lama” comune di Ripatransone.

Ferito in municipio il commissario prefettizio di Gualdo, Marozzi Alessio, da due partigiani.

 

22 maggio (lunedì) = scontro tra tedeschi e appartenenti al gruppo di Fiastra, in località Bistocco (Caldarola), restano uccisi quattro tedeschi.

Ucciso dai partigiani, del “Decio Filipponi”, sulla strada che da Montappone porta a Monte Vidon Corrado, il fascista RUGGERI Vincenzo, già segretario del fascio di Montappone e ritenuto una spia.

Il partigiano Fenu del gruppo Bianco uccide un tedesco KRAUGER Franz di stanza presso la colonia di Cagnano.

 

23 maggio (martedì) = FERRAZZANI Ferruccio, capo della provincia di Macerata, viene sostituito da ROTTOLI Ubaldo già capo della provincia di Viterbo.

Ucciso dai militi di guardia il borghese FOCANTE Pietro, ad Ascoli, mentre cerca di rubare dalle Casermette.

 

24 maggio (mercoledì) = imbarco di circa 130 prigionieri alla foce del Tenna per passare le linee.

Nei pressi di Passo Treia (località Rambona) sono catturate, da appartenenti al gruppo “Mario”, due spie, tale CARPINETI Remo ritenuto agente dell’Ovra e tale ROMANO Antonino agente ausiliario di polizia, che vengono uccisi. I loro cadaveri sono rinvenuti il 29 maggio.

Muore un partigiano francese IGNOTO a San Severino.

 

25 maggio (giovedì) = alle ore 24 scade il termine di presentazione dei renitenti e sbandati delle classi 1922, 1923 e 1924.

Nei pressi di Montale di Arcevia una banda di partigiani attacca un trasporto di renitenti di leva e li libera danneggiando l’automezzo.

Sabotatori del gruppo “Tigre” si scontrano con una macchina di tedeschi tre dei quali restano uccisi.

Morti due tedeschi a seguito di un bombardamento su Fossombrone.

Assalto partigiano al campo di Servigliano, bloccate le guardie e requisito materiale, si invitano gli internati a fuggire.

Ucciso dai partigiani, in località Sabbionare nel comune di Serra de Conti, il fascista CARISSIMI Amalio.

Ritrovato in località Vena d’Oro (Ussita) il cadavere di Pietro CAPUZI. La morte risale a qualche giorno prima. (AS)

Ucciso da partigiani il fascista TOSCANO Luigi, in località S. Domenico di Corinaldo.

 

26 maggio (venerdì) = muore un partigiano del gruppo “Ferro” tra Chigiano e Castel S. Pietro durante uno scontro con i tedeschi, secondo Salvadori è uno slavo, secondo altre testimonianze fa parte del gruppo “Alvaro”.

Bombardata Ancona, quattro civili morti in casa in Corso Tripoli, erano appena rientrati da un precedente allarme.

Sei civitanovesi: BIGONI Livio, CAPOZUCCA Gino, CECARINI Onorino, CEROLINI Nicola, MARONI Giuseppe, RITA Alfonso, muoiono a seguito di un mitragliamento mentre sono costretti, dai tedeschi, a riparare i ponti (sul fiume Chienti) già colpiti dagli alleati.

 

27 maggio (sabato) = sulla rotabile Montale-Arcevia scontro tra appartenenti al gruppo “Patrignani” e una macchina con cinque fascisti a bordo, quattro di essi restano uccisi (uno morirà giorni dopo all’ospedale di Arcevia), uno risulta essere il comandante del presidio fascista di Arcevia, tenente Grande detto “la jena” (alcune fonti collocano lo scontro il 29 stesso mese, un tenete fascista Rossi di Jesi è ferito ma riesce a fuggire).

Fucilati dalla GNR a Montefortino (Ap), MERCURI Vincenzo e MONTELISCIANI Assunta rei di essere in combutta con i partigiani.

Perdono la vita,nel bombardamento della stazione di Acquaviva (Cagli), CECCARELLI Palmiro (muore il 29 all’ospedale di Cagli) e la madre VIVANI Letizia.

 

28 maggio (domenica) = elementi del gruppo “Tigre” si scontrano a Valle Montagnana (Fabriano) con una pattuglia tedesca che perde due uomini.

Fucilato, da militi della Gnr, fuori dalle mura di Arcevia il partigiano MORICI Palmarino, catturato nei giorni precedenti con Latini Remo. (AS)

Fucilato dai partigiani (gruppo Alvaro) nei pressi di Tufo di Apiro il fascista FELCINI Manlio ritenuto una spia (era stato catturato il 26 dello stesso mese). Un’altra versione vuole che sia stato tenuto prigioniero per alcuni giorni e poi ucciso da uno slavo tale Emilio. Secondo la testimonianza della moglie fu tatto uccidere da suoi mezzadri gelosi che lo denunciarono ai partigiani.

 

29 maggio (lunedì) = partigiani rendono inservibili apparecchi telefonici e telegrafici dei comuni di Massa Fermana, Monte Vidon Corrado, Montappone e Falerone.

Rinvenuti i cadaveri, in località Rambone nei pressi della contrada Rotelli del comune di Pollenza, dell’agente ausiliario della questura di Macerata ROMANO Tonino e del fascista CARPINETI Remo. Incerte le cause delle due morti, non è da escludere la matrice partigiana.

 

30 maggio (martedì) = i partigiani del gruppo “Lupi di Serra”, in località Ponte di Mergo, attaccano una colonna di fascisti. Fanno 32 prigionieri che disarmati vengono rilasciati e ammoniti a non presentarsi ai comandi di appartenenza.

I partigiani del gruppo “Maggini” occupano nella notte Serra de Conti, disarmano i carabinieri e giustiziano una spia del loco, inoltre, sabotano il ponte della Piana di Serra sulla camionabile Jesi-Arcevia.

Appartenenti al gruppo “Piobbico”, catturano un milite, CAPANNA PISCE’ Armando, componente il presidio fascista di Sarnano. Vogliono notizie e assicurazioni in vista dell’attacco previsto per il giorno successivo. Il milite viene poi soppresso.

Lancio alleato sui prati di Preda a Serrapetrona, ne beneficia il battaglione “Buscalferri”.

 

31 maggio (mercoledì) = attacco partigiano al presidio fascista di Sarnano. I componenti di tre gruppi partecipano all’azione: “1° maggio” (Piobbico), “Lucio” e “Monastero” (Pantanetti). Incerto il numero dei morti fascisti, molto probabilmente poco meno di quaranta vittime. Nella stessa azione cadono sotto il fuoco amico due partigiani: GODFREY George e LABOVIC Dusan.

Ucciso, in uno scontro a fuoco con i fascisti, il partigiano del gruppo “Matteotti” RUGGERI Elso in località Ca Mangano nel comune di Urbania.