giugno 1944

Le notizie riportate in verde provengono da fonti diverse non coincidenti

Le notizie riportate in blu sono ancora in fase di verifica

Le notizie che terminano con (AS) sono riportate anche nell’atlante delle stragi

 

1° giugno (giovedì) = nella notte azione di sabotaggio del partigiano Taglioni Mario (Corridonia) ad un campo di aviazione tedesco con uccisione di un soldato.

Uccisi tre tedeschi dai componenti il gruppo “Patrignani”.

Le bande del gruppo “Decio Filipponi” attaccano il campo di Servigliano, disarmano il presidio di guardia e liberano alcuni internati politici.

Ucciso nei pressi di Montale da appartenenti al gruppo “Patrignani” il seniore della milizia di Fano CAPPELLINI Vito (Guido).

 

2 giugno (venerdì) = a Braccano di Matelica quattro partigiani prendono alla sprovvista dieci tedeschi del corpo speciale degli alpini e li uccidono tutti.

Bombardata Fabriano, si registra un morto, SORDINI Maria.

In località Montale di Serra de Conti viene ucciso dai partigiani il sottotenente della Gnr, GRANDI Gastone.

Bombardata Macerata quattro vittime: BAADA Bolava, GIGLI Renato, MONTANARI Ornella, POLACCHI (TASSI) Filomena.

Bombardato San Benedetto del Tronto (località S. Lucia), due vittime, una vecchia di 74 anni e un bambino di nove ZAZZETTA Mario.

Muoiono a Monterosso (Sassoferrato), per una bomba di aereo inesplosa: DIOTALLEVI Cesare, VINCIONI Pietro, ROSICHINI Giulio, CANGIANI Agostino, MANIERI Dino e MANIERI Solindo.

 

3 giugno (sabato) = attacco di una pattuglia del gruppo “Piobbico” a tre autotrasporti tedeschi nei pressi di S.Angelo in Pontano muoiono sei componenti l’equipaggio e si registra un morto tra i patrioti.

Genga viene occupata, provvisoriamente, dai partigiani del “Maggini” del “Patrignani” e dei “Lupi di Serra”, viene ucciso un tedesco.

Attacco all’auto del commissario di Arcevia Giorgetti in località Colonnetta (rotabile tra Montale e Arcevia), i responsabili sono appartenenti al gruppo “Patrignani”. Restano sul terreno quattro militi della scorta, tra cui un sottotenente comandante del presidio di Arcevia, il Giorgetti riesce a mettersi in salvo. (la notizia potrebbe confondersi con quella del 27 aprile).

Mitragliamento alleato nei pressi di Fossato di Vico muore, ZANARDI Giancarlo.

Tra Montale e Serra de’Conti, zona Ripalta, muore BALDETTI Cesare (ritenuto appartenente al Gap di Arcevia), catturato, torturato e fucilato dai fascisti locali.

 

4 giugno (domenica) = ucciso un tedesco a Pioraco da componenti la banda di “Serravalle”.

Appartenenti ai distaccamenti “La Marmora”, “Cacciatori” e “Loretelli”, in seguito ad azione di sabotaggio (fatto saltare il ponte della Badia nei pressi di Perticano-Sassoferrato) distruggono due cannoni da 105 mm, un carro armato pesante e uccidono quindici tedeschi. Diverse sono le testimonianze sulla data (4-6-7 giugno) e sul numero dei morti tedeschi (da sei a quindici).

Catturate due staffette tedesche da uomini del battaglione “Buscalferri”, trovate in possesso di documenti importanti trasmessi subito agli alleati.

Partigiani del gruppo “Balducci” occupano Monte Guiduccio e aprono i silos distribuendo grano alla popolazione.

Fucilato il partigiano PANICHI Liebneckt Carlo nella zona di Cagli, durante un servizio di staffetta, con lui perdono pure la vita RICCI Domenico e RICCI Silvestro. Sarebbero stati catturati durante la battaglia “dell’Alpe della luna” e poi fucilati a Badia Tebalda.

 

5 giugno (lunedì) = battaglia delle Alpi della luna, inizia alle prime ore prima dell’alba. Sono coinvolti i distaccamenti “Stalingrado” e “Giornelli”.

Occupata Chiaserna (Cantiano) dai partigiani dei gruppi “Fastiggi” e “Pisacane”. Durante l’occupazione vengono giustiziati dai partigiani stessi, CAPPELLI Elio segretario del fascio di Chiaserna e GAETA Toto civile al servizio dei tedeschi.

Appartenenti alla banda di “Montegiorgio” disarmano cinque giovani che spacciandosi per partigiani commettono furti nell’ascolano [zona di Servigliano].

Giornata densa di allarmi aerei in tutta la provincia di Ancona. Prima della mezzanotte il capoluogo subisce un bombardamento, colpito il rifugio militare posto sui bastioni della caserma “Stamira”, perdono la vita cinque militari del X° battaglione “Padova” della difesa costiera: CARRADORI Corrado, LEGNARI Danilo, PAVAN Antonio, SALTARA Raoul, TARANTALO Luigi. Risulta deceduto pure un addetto della Marina mercantile PUCCI Costantino.

A Poggio San Vicino cade, ad opera di “fuoco amico”, il partigiano BALDELLI Goffredo.

Muore all’ospedale di Ascoli, CARMINUCCI Giovanni, a seguito delle ferite riportate durante il bombardamento di San Benedetto del 2 giugno.

Uccisi due civili mitragliati nella propria auto in località Ponte Olibra nel comune di Venarotta.

 

6 giugno (martedì) = convegno di Fiastra per formare un comando unico nel maceratese (per Vaia si tenne il 3). Viene eletto comandante un maggiore del genio aeronautico FERRI Antonio suo vice è il tenente GATTI Giorgio. Vi partecipano quasi tutti i comandanti partigiani della provincia, resta volutamente fuori la banda di Serrapetrona (battaglione “Fazzini”), di don Rilli.

Elementi del gruppo “Lupi di Serra” disarmano i carabinieri di Serra de’ Conti e catturano una spia fascista che successivamente viene giustiziata.

A Visso una pattuglia del battaglione “Capuzi” attacca i tedeschi causando quattro morti, ma perdendo il comandante della pattuglia CAMILLETTI Emilio, catturato viene impiccato ad un palo telegrafico. Fonti diverse sulla sua morte, per alcuni cade il 9 per altri il 16. Le fonti divergono anche sul numero dei morti tedeschi, per alcuni sette militari. (AS)

Uomini del battaglione “I° Maggio” tendono un’imboscata ai tedeschi lungo la strada Visso-Polverina, incerto il numero delle vittime.

Morto un civile a Chiaravalle, località “Galoppo”, causa bombardamento.

Nei pressi di “Villa Triste” (Marino del Tronto-Ascoli Piceno) vengono uccisi, da militi del battaglione M “IX Settembre”, i due patrioti SIMONETTI Fausto (medaglio d’oro al valor militare) e BACCARI Ottavio. Erano stati arrestati in precedenza, interrogati e seviziati a più riprese. (AS)

Ucciso accidentalmente da caccia inglesi il contadino MARSILI Primo, zona Campolarzo (Camerino).

Catturato dalla GNR, nella frazione di Venagrande di Ascoli, il partigiano CIOTTI Francesco, è ferito gravemente mentre tenta la fuga muore il giorno dopo. (AS)

Muore a Porto S. Giorgio il montegiorgese FAGIANI Luigi durante un mitragliamento inglese.

 

7 giugno (mercoledì) = incontro a Mazzangrugno (zona di Jesi) tra Vaia, Spadellini e Tiraboschi, quest’ultimo viene destituito dal suo incarico di comando.

Nella notte tra il 7 e 8, i partigiani del gruppo bande “Decio Filipponi” occupano il campo di concentramento di Servigliano, i militari preposti al controllo non oppongono resistenza.

In località Pieve, strada che collega San Severino con Treia, i partigiani del gruppo “Mario” fermano una corriera di linea, vengono catturati due militi fascisti ARPETTI Pietro e BALLINI Vinicio, ritenuti fanatici e pericolosi vengono giustiziati sul posto.

 

8 giugno (giovedì) = una pattuglia del gruppo “Patrignani” arresta a Castiglioni un maresciallo e un carabiniere al servizio dei tedeschi che vengono uccisi assieme ad un civile trovato in possesso di una tessera del fascio.

Ucciso dai partigiani un maresciallo tedesco durante uno scontro a fuoco nei pressi di Cantiano.

Catturato e ucciso a Visso un maresciallo tedesco da una partigiana slava di nome Marta.

Scontro tra una pattuglia tedesca e uomini della “Compagnia San Giorgio”, muore un tedesco e cinque restano feriti.

In località “Che Rio” (Acqualagna) si costituisce il distaccamento “Toscano”. Lo stesso giorno compie la sua prima azione uccidendo un tedesco ad Acqualagna.

 

9 giugno (venerdì) = a San Ginesio si insedia un centro ospedaliero germanico.

Uccisi da bombe a mano nei pressi di Serra San Quirico un ufficiale e due soldati tedeschi.

Attaccata caserma dei carabinieri di Ostra Vetere, sottratte armi.

Catturato e giustiziato un ufficiale superiore della milizia fascista, tale ten. col. COCCIONI Luigi, da quelli del “Patrignani”, a Castiglioni di Arcevia.

Arriva ad Ancona il prefetto IPPOLITI Vincenzo, secondo i dati ufficiali resta ad Ancona fino al 1° luglio, secondo altre testimonianze fugge il 17 con gli altri gerarchi. Per altri resta addirittura poco più di un giorno.

Catturati, durante un’azione di rastrellamento, riconosciuti da una spia, tre partigiani del gruppo “Tigre”: CASCIO Vincenzo, BIANCHETTI Ugo, PETROVIC Drago, in località Piaggiasecca (Sassoferrato). Dopo essere stati interrogati e malmenati, Cascio e Bianchetti sono uccisi con un colpo alla testa, mentre Petrovic è freddato nel tentativo di fuggire. (AS)

Ucciso nei pressi della “Pace” (Tolentino), da appartenenti al Gap di Tolentino, il fascista CASTELLI Cesare incaricato del reclutamento al servizio del lavoro.

Processo e fucilazione di una spia nei pressi delle Grotte [Sarnano] da appartenenti del gruppo “Piobbico”.
A Ripe viene ucciso dai tedeschi il comunista GROSSI Giuseppe, sul tetto della sua casa, mentre cercava di fuggire. (AS)

In località Campanice (o Madonna del Mozzicone) nel comune di Sassocorvaro viene ucciso il brigadiere BERTUCCI Domenico dallo scoppio di una bomba lanciatagli dal partigiano Marinelli Maffeo del gruppo “Gasperini”, sembra che il brigadiere fosse vicino ai partigiani. I motivi della sua morte sono poco chiari.

 

10 giugno (sabato) = bombardata Bellisio Solfare, per errore invece delle miniere sono colpite le case dei civili e un asilo, 28 vittime: LUCARELLI Marina e le sue due figlie Graziella e Renata, BORBICONI Emma, CECCUCCI Armando, RAGNOTTI Parisina, VITETTA Graziella (interprete), SANTINI Nazzareno, PAOLUCCI Arico (Arino), LATTANZI Costantino, LEPRINI Linda, CASACCIA Domenico. Nell’asilo trovano la morte tredici persone: i fanciulli BRISCOLI Learco, FIORANI Carlo Alberto, FIORANI Fiorella, PAOLINI Anna Maria, SANTINI Franco, SANTINI Dante, due ragazze ROMAGNOLI Iolanda e ROSETTI Maria e quattro suore BERTOLDI Maria, CAPPELLETTI Maria, SANTANTONI Maria, VOLPI Assunta, più la signora PERUGINI Maria. Inoltre, restato uccisi tre militari tedeschi: KAMMER Otto, HEINRICH Seeger e REINECKE Gustav.

Spadellini, Sarti e altri partigiani si recano al campo di lancio di Valdiola e lo occupano esautorando il comandante Griffoni.

Il 2° distaccamento del battaglione “Capuzi” (ex banda “Fiastra”) fa saltare il ponte di Campolarzo, provocando la distruzione di due autocarri tedeschi, con gli equipaggi annientati.

Il gruppo “Alvaro” attacca di sorpresa il presidio tedesco di Castelplanio, vengono fatti prigionieri 27 soldati e due ufficiali.

Disarmata la caserma dei carabinieri di Acqualagna da elementi del gruppo “Toscano”.

Disarmata da elementi del locale Gap, la caserma dei carabinieri di Mondavio.

Fatto saltare un ponte sulla strada Fano-Pergola da quelli del “Metaurense”.

Muoiono due tedeschi durante uno scontro a fuoco con i partigiani, del gruppo “Mario”, nei pressi del ponte dei Canti (strada provinciale San Severino-Cingoli).

Bombardata Ancona, colpita la polveriera “Bianchi” causando la morte di due militari e due donne (secondo altre fonti tre morti e due feriti).

Muore in uno scontro a fuoco (bivio “Carbonari” strada che da S.M.Nuova va a Filottrano) con i tedeschi, CONTUZZI Francesco vice comandate del gruppo “Alvaro”. Ucciso da un colpo di mitraglia, il suo corpo viene seviziato dai tedeschi. Secondo fonti partigiane nello scontro cadono anche quattro militari tedeschi.

Uccisi da militi fascisti di Amandola, BLANDELISIO Rocchi e MERCORELLI Francesco (componenti GAP di Caldarola) trovati in possesso di armi sulla strada tra Amandola e Caldarola a Pian delle Barche. Catturati vengono malmenati e poi finiti a colpi di mitra. (AS)

Muore a Belvedere Ostrense il partigiano BISULCHI Mario.

Uccisi due tedeschi da quelli del “Patrignani” lungo la strada Ripalta-Castelleone di Suasa.

Muore a Piane di Falerone la civile BELLEGGIA Argentina, coinvolta in una sparatoria tra partigiani e tedeschi.

Muoiono a seguito di un bombardamento alleato in località Piandivari (tra i comuni di Pieve Torina e Visso) ANTONELLI Ada e CONTI Santa.

Catturati e fucilati tre tedeschi in ritirata da quelli del “Decio Filipponi in località Piane di Falerone.

 

11 giugno (domenica) = elementi della banda “Bianco” disarmano la caserma dei carabinieri di Acquasanta.

Scontro a fuoco nel pesarese (zona di Cantiano), tra partigiani e tedeschi che lasciano sul terreno un morto.

Il Gap di “Cupramarittima” attacca una colonna tedesca presso il colle S. Andrea diversi i tedeschi uccisi a seguito scoppio di alcuni automezzi.

Uomini del gruppo “Vera” attaccano una colonna tedesca e provocano cinque morti tra i soldati germanici. Si adoperano anche per rendere non transitabile il ponte Falcino.

Fatti saltare due ponti da uomini del battaglione “Buscalferri”, Caccamo-Borgiano e Serrapetrona-San Severino.

Assaltate le carceri di Fermo e liberati due slavi e un inglese, da elementi del gruppo facente capo al capitano Focaccia.

Scontro sulla Flaminia tra uomini del gruppo “Fastiggi” e tedeschi, un tedesco morto.

A Sefro viene prelevato dalla sua abitazione e fucilato poco distante don POLIDORI Nicola, da elementi del gruppo “206” con a capo Vannucci Libero. Il sacerdote era accusato di essere un delatore filotedesco.

Elementi del distaccamento “Buscalferri” giustiziano un milite fascista che vuole diventare partigiano, ma che in precedenza si era macchiato di gravi misfatti contro gli stessi partigiani.

Ucciso, da militi del battaglione “M”, LAURITO Vincenzo, nei pressi del cimitero di Sarnano. Sfollato da Albano Laziale e considerato renitente a causa di una delazione.

 

12 giugno (lunedì) = CORRADI Egisto (Gancia), colonnello dell’esercito, è nominato, dal Cln regionale, comandante della 5^ brigata Garibaldi (poi “Ancona”), vice SPADELLINI Alfredo e commissario politico GRILLI Gino.

Asportazioni di armi dalla caserma dei carabinieri di Cupramontana da parte di elementi del gruppo “Alvaro” e alcuni del gruppo “Mario”.

Il 2° distaccamento del battaglione “Capuzi” (ex banda “Fiastra”) ha uno scontro con i tedeschi in località Sfercia, restano sul terreno quattro tedeschi e tre sono fatti prigionieri.
Elementi del gruppo “Mario” attaccano e disarmano la caserma dei carabinieri di Castelraimondo.

Disarmo delle caserme dei carabinieri di Barbara e Castelleone di Suasa da parte de aderenti al Gap di Castelleone, coadiuvati da elementi del “Maggini”.

Appartenenti alle bande “Blik” e “Petrelli” attaccano la caserma dei carabinieri di Castignano.

Elementi della banda del cap. Focaccia trafugano armi dalla casa del fascio di Fermo.

Distrutta dai tedeschi la centrale elettrica sita a tre chilometri da Acquasanta Terme.

Fuga da Osimo delle autorità della Questura e della Prefettura.

Colpiti da “fuoco amico”, di ritorno da un’azione, il comandante del Gap di San Severino LAUREANI Ramiro e TEODORI Tarcisio (il Teodori viene trasportato all’ospedale di San Severino dove probabilmente muore lo stesso giorno, mentre il Laureani vi arriva già morto).

Ucciso dai tedeschi in località Castel Rosino il contadino ZINGARETTI Dario. (AS)

Uccisa la spia LUPINELLI nei pressi di Cagli dai partigiani del gruppo “Fastigi”.

In località S. Lucia (Macerata Feltria), durante uno scontro a fuoco, tra partigiani del distaccamento “Montefeltro” e fascisti, resta ucciso un brigadiere della Gnr, SALVADORI Giuseppe.

Ucciso in un agguato, vicino al fiume Chienti, da militari tedeschi, il partigiano del Gap di Corridonia BASTIANELLI Lido.

Vengono uccisi, da elementi slavi del gruppo “Patrignani”, nei pressi di Castiglioni località “Ponte della pietra”, due carabinieri il maresciallo TESTICCIOLI Desiderio e il brigadiere UNCINI Ciriaco, oltre a un civile GALEOTTI Giuseppe.

Cade in combattimento, contro militi della Gnr, a Mogliano in località Pantanaccio, ROMAGNOLI Vitaliano partigiano del gruppo “Lucio” e rimane gravemente ferito il suo compagno Pizzabiocca Marcello, mentre viene fatto prigioniero il capo della pattuglia partigiana Dolci Arcangelo.

 

13 giugno (martedì) = attacco, di appartenenti ai Gap, alla caserma dei carabinieri di Pozzo Basso.

In località “Tiro a segno” di Montegiorgio scontro tra partigiani delle compagnie “S. Giorgio” e “S. Giusto” e tedeschi che lasciano sul terreno tredici uomini.

Scontro a fuoco tra tedeschi e componenti del gruppo “Patrignani” a Santa Croce di Arcevia, i tedeschi lamentano tre morti.

Attaccate pattuglie tedesche, che requisiscono bestiame nella zona di Castel di Croce (Ascoli), da uomini della banda “Maria Gabriella”, due tedeschi morti.

Scontro in piazza a Fermo, tra fascisti che si stanno ritirando e gli uomini del magg. Strinati. Resta ucciso l’ufficiale repubblichino FALCONI Marino e tre militi, ferito lo Strinati. (Alcune versioni danno morto solo il Falconi).

In località Vallemani (Serra San Quirico) appartenenti ai “Lupi di Serra” attaccano automezzi tedeschi, che si vendicano uccidendo innocenti civili.

I partigiani del gruppo “Lucio” difendono la centrale elettrica dell’Ambro dalla distruzione tedesca.

Pattuglia del gruppo “Bianco” attacca un autocarro tedesco e giustizia l’autista nella zona di Acquasanta.

Scontro a Campolarzo (Camerino) tra uomini del battaglione “Capuzi” e tedeschi, tre militari tedeschi restano uccisi e due sono catturati.

Assalto partigiano alla caserma dei carabinieri di Serra de Conti e prelevamento di armi, cibo, vestiti e denaro. Nella stessa azione sono catturati alcuni presunti fascisti del loco, tra cui GIANCAMILLI Luigi. I suoi resti vengono ritrovati il giorno dopo tra le macerie del ponte in località “Piana” fatto saltare dagli stessi partigiani.

Muoiono dopo uno scontro a fuoco con i tedeschi, alle prime ore dell’alba, nel piazzale della stazione di San Severino i partigiani del gruppo “Buscalferri”: DAMIANI Albo, BEZZI Francesco Saverio, REICE CAMPBELL Archibald e un disertore austriaco che diceva di voler passare con i partigiani. (AS)

Ucciso un tedesco da componenti del gruppo “Metaurense” (località imprecisata).

Uccisi in uno scontro con militari tedeschi, SPINOZZI Neutro, partigiano del gruppo “Zara” e FILENI Elio, carabiniere originario di Jesi. Erano accorsi in località Ponterotto di Acquaviva Picena per evitare delle ruberie e in protezione di una donna. Di sicuro nello scontro muore un militare tedesco (per alcune fonti più di uno). Con loro viene ucciso, per rappresaglia, il contadino SPINOZZI Salvatore. (AS)

Ucciso dai tedeschi a Moie, il civile PALAZZESI Giulio per non aver rispettato il coprifuoco. (AS)

Muore a Cingoli il partigiano slavo PASHAN Emilio. Sconosciute le modalità del suo decesso.

A Porto S. Giorgio fallisce un’imboscata per eliminare il famigerato fascista Vannozzi, nel tentativo resta ucciso un carabiniere CERRETANI Umberto, appartenente al Gap di Porto San Giorgio. (AS)

Ucciso a Tavernelle di Ancona, da sconosciuti, il gerarca fascista JORI Francesco. Il suo corpo è gettato in un pozzo.

 

 

14 giugno (mercoledì) = inizia la fuga dei gerarchi da Ancona.

Lungo la provinciale Monte San Giusto-Corridonia, scontro tra tedeschi e partigiani di Corridonia comandati dal ten. TAGLIONI Mario. Nel combattimento muore il falegname SERANTONI Mario.

Componenti del gruppo “Maggini” disarmano i carabinieri di Ostra Vetere e saccheggiano la casa del fascio.

Nella notte tra il 14 e 15 appartenenti al gruppo di “Grottammare” e altri di Cupramarittima attaccano il caposaldo tedesco di Massignano, mettendo fuori uso la batteria di cannoni.

I fascisti abbandonano Macerata.

Scontro in località Ponte sull’Ete (Fermo) tra uomini della banda “Montegiorgio” e militari tedeschi in ritirata. La fonte partigiana parla di sette tedeschi caduti.

Scontro in località Servigliano tra tedeschi, che hanno due morti, e uomini del “Decio Filipponi”.

Catturati e uccisi, per aver opposto resistenza, due tedeschi da quelli del gruppo “Bianco”.

Aviolanciata ad Appignano una missione della Special Force (missione “Caverna”), che doveva preparare i lanci e distribuire il materiale.

Ucciso a Montirozzo (Macerata), dai tedeschi, INFELISI Pasquale già comandante del gruppo carabinieri di Macerata, che si era rifiutato di prestare giuramento alla Rsi. (AS)

In combattimento, a Parapina di Penna San Giovanni, cade lo slavo TIGOMIR Bilacde (Franco), partigiano del gruppo “I° Maggio”.

Fucilato dai tedeschi in località Collearsa (zona di Galluccio, Ascoli) l’impiegato comunale ANTONELLI Costantino (appartenente al Gap di Montegallo) perché si opponeva alle razzie di bestiame. Un’altra versione vuole perché svolgeva attività di spionaggio contro i fascisti. (AS)

Uccisi dai tedeschi, perché trovati in possesso di armi, i fratelli GABRIELLI Cesare, Antonio e Luciano in zona di Offida (contrada Lava). (AS)

Bombardata Macerata, dagli alleati, undici vittime: ACQUAROLI Alberto, ANDREANELLI Guido, ANDREANELLI Nazzareno, BACALONI Rosa, BALDUCCI Argentina, BALDUCCI Armando, CIPOLLARI Giuseppe, GUZZINI Giuseppe, MORETTI Ottorino, PENNESI Palma, RAIMONDI Mario.

Ucciso, dai tedeschi in ritirata, in contrada S. Salvatore (Santa Vittoria in Matenano) il mezzadro VIOZZI David. Sconosciute le cause della morte, alcune fonti la posticipano al 15. (AS)

Ucciso dai fascisti, durante un rastrellamento, a Pieve Vecchia (Gradara), il contadino FOSCHI Angelo.

Ucciso da partigiani (probabilmente del gruppo “I° Maggio”) MAZZONI Pietro contadino del comune di Montevidone. In casa sua si era rifugiato un renitente alla leva, lui reagisce con violenza ad un tentativo di perquisizione dell’abitazione da parte dei tre partigiani.

 

15 giugno (giovedì) = attacco partigiano (gruppi “Guadalajara” e “Dini”) alla caserma di Mercatale. Asportazione di armi e vettovagliamento.

I partigiani del “Pisacane” occupano Frontone e Acquaviva e uccidono il segretario del fascio di Frontone VITI Elvio e altre due fascisti di Frontone ritenute spie, VITI Vito e MOLERI Ulisse, prelevati dalle proprie case e fucilati.

Scontro a fuoco in località Voltarella di Sant’Elia, tra elementi partigiani del gruppo di Serra San Quirico e truppe tedesche. Sul terreno restano cinque tedeschi morti.

Elementi del Gap “Stacchiotti” giustiziano, ad Osimo, la spia fascista NATALE Pino.

Scontro a fuoco nella zona di Serra San Abbondio, tra elementi del gruppo “Gramsci” e tedeschi. Questi ultimo perdono due uomini e hanno sei prigionieri.

Disarmo della caserma dei carabinieri di Civitanova Alta da parte del locale Gap.

Nei pressi di Tolentino scontro tra componenti del gruppo “Buscalferri” e tedeschi. Incerte le notizie sui morti tedeschi tre o sette, oltre a feriti e prigionieri.

I tedeschi lasciano Ussita.

I gerarchi fascisti iniziano ad abbandonare Osimo.

Nella notte tra il 15 e 16 una pattuglia del gruppo “Vera” attacca una macchina tedesca uccidendo due tedeschi.

Scontro tra tedeschi e il I° distaccamento delle compagnie “S. Giorgio e S. Giusto”, in località ponte di Belmonte, viene ucciso un maresciallo tedesco.

Pattuglie del “Mario” attaccano in San Severino un camion di tedeschi causando un morto.

Ucciso un motociclista tedesca a Visso.

Ucciso, dai tedeschi, mentre tenta la fuga nella campagna di Montottone, la staffetta partigiana CIFOLA Mario, appartenente alla compagnia “San Giusto”. (AS)

Muore a Borgianello (Tolentino) CASELLI Albino, partigiano del gruppo “Buscalferri”, ucciso da una bomba che inavvertitamente uno dei suoi compagni, impaurito, aveva lanciato dopo aver tolto la sicura, ci sono anche diversi feriti gravi.

Uccisi dai tedeschi in ritirata, in località Ponte delle Capre di Favalanciata di Acquasanta Terme, i civili DONGHI Giuseppe e DI COLA Fedele, senza apparente motivo. (AS)

Nella zona di Castel San Pietro (San Severino) è ferito, dai tedeschi, mentre cerca di fuggire e poi finito con un colpo alla testa, KLUCEVSCEK Alfred, capitano dell’esercito slavo che cerca di raggiungere la banda “Mario”.

Morti a seguito di un bombardamento, al ponte dei Gamberi (Cagli), PALMA Bucefalo e BURONI Francesco.

Fucilata, dai partigiani, a Visso una spia.

Ucciso da un soldato tedesco, sulla strada che da Ponzano di Fermo va a Petritoli, il partigiano, della compagnia “San Giusto”, RIZZENTE Armando.

Ucciso da un tedesco nei pressi di Grottammare il civile OTTAVIANI Antonio, senza motivo.

 

16 giugno (venerdì) = i legionari della “Tagliamento” intervengono nei pressi di Tavullia per bloccare l’assalto dei civili ai silos. Un civile viene ucciso e due rimangono feriti.

Un distaccamento del gruppo “Fabrizi” cattura e fucila un brigadiere dei carabinieri che risulta essere una spia, nello stesso giorno, appartenenti allo stesso gruppo, giustiziano un fascista reo di molti misfatti, sulla strada Osimo-Montefano.

Bombardamento alleato sul ponte ferroviario di Torricella in prossimità di Frontone, muoiono: ORAZI Giuseppe Domenico e la moglie MAGI Elvira, il figlio Luigi con la moglie SERRA Assunta e un altro figlio Sisto.

Uccisi dai tedeschi per rappresaglia, in contrada Monte a Castignano (Ascoli), i contadini LUCIDI Egidio, CICCONI Luigi, VILLA Giuseppe e VILLA Domenico. (AS)

ANDREUCCI Gaetano fu preso dai militari tedeschi perché indicasse loro la strada per Monte Vidon Corrado e scomparve. Alcuni giorni dopo fu ritrovato il suo cadavere in un campo di grano, nella frazione di Piane di Falerone. (AS)

A Comunanza, in località Salvena, rinvenuti i cadaveri di due prigionieri alleati. Presentano ferite da arma da fuoco in più parti del corpo, probabilmente erano stati uccisi durante la notte. (AS)

Muore nei pressi di Osimo il contadino COLTRINARI Giuseppe, per aver toccato inavvertitamente fili dell’alta tensione resi vulnerabili da un mitragliamento.

Ucciso il fascista RICCINI Emilio da partigiani del gruppo “Alvaro” (zona di Polverigi). Era ritenuta una spia dell’Ovra.

Partigiani dei gruppi “Tigre” e “Lupo” fanno saltare un tratto della linea ferroviaria Roma-Fabriano, località ponte “Cerbelli”. Il sabotaggio è messo in atto durante il transito di un treno merci, che trasporta materiale bellico. La linea resta inagibile per diversi giorni.

 

17 giugno (sabato) = Acquasanta è occupata dai partigiani del gruppo “Bianco”. I tedeschi sono in ritirata.

Elementi del “Patrignani” catturano nella zona di Arcevia un ufficiale della milizia che viene giustiziato.

Disinnescate, da carabinieri e alcuni volenterosi, le mine che i tedeschi avevano poste sulla diga del lago Scandarello (Acquasanta).

Attaccata da partigiani una macchina tedesca a Cingoli, muore un soldato un altro ferito è trasferito in ospedale. Altra fonte vuole il fatto avvenuto il 16.

Scontro a fuoco nell’abitato di Apiro tra elementi del gruppo “Enrico” e tedeschi, non risultano morti.

Fuggono da Ancona per il nord, il federale DILETTI, il questore DE BIASE e il capo della provincia IPPOLITI.

I gappisti di Borghetto di Monte San Vito uccidono un capitano tedesco.

Uccisi tre tedeschi in uno scontro a fuoco con i componenti la banda di Montegallo, non è specificata la località;

Impiccati a Pien di Peca (San Ginesio) i partigiani del gruppo “Vera”, D’ARDUIN Antonio e MOGLIANI Mario e il contadino TARDELLA Benedetto. (AS) La foto dei tre corpi attaccati alla balaustra di un terrazzino è tra le più tristemente famose della Resistenza nella regione.

In località Perlo di sotto (Urbino) vengono fucilati i contadini, ZEPPI Giuseppe e suo figlio Enzo e il colono SAVINI Gino. Il civile BERNINI Errigo è ucciso mentre tenta la fuga. I quattro erano caduti in un’imboscata. (AS)
Presso Filottrano è ucciso dai tedeschi MERCURI Giuseppe, comunista di Corridonia, dove risiedeva ed era stato catturato alcuni giorni prima. (AS)

Ucciso, dai tedeschi, per rappresaglia a Corridonia VERDICCHIO Manlio.

A Servigliano i tedeschi in ritirata uccidono SCHLAF Israel ebreo. (AS)

Ucciso dai partigiani del gruppo “Mario” il commerciante di Gaglianvecchio (San Severino), MICHELETTI Venanzio, lungo la strada che da Cagnore porta al cimitero di Paterno. Oltre a praticare il mercato nero con prezzi molto alti era accusato di essere una spia.

Ucciso dai tedeschi, nei pressi di Montegiorgio, il diciottenne FAGIANI Dante mentre fuggiva per non essere rastrellato. (AS)

Ad Ascoli, ucciso dai tedeschi il prigioniero inglese PINCAN Austin.

Ucciso il commissario capo di P.S. dirigente dell’ufficio di Fabriano, DELLE FAVE Leonardo, in località Tribbio di Esanatoglia. Sfollato a Collamato è probabilmente soppresso dai partigiani che lo prelevano vestiti da tedeschi.

Ucciso dai partigiani del gruppo di “Mario” l’ex milite della Gnr, TROCCAIOLI Giuseppe, in località Stigliano di San Severino.

 

18 giugno (domenica) = 1) viene fatta saltare la sottocentrale elettrica di Genga.

I tedeschi abbandonano Ascoli. Nello stesso giorno, motociclisti della “Nembo” entrano in città.

Liberata San Benedetto.

Disarmato dal locale Gap il presidio della Gnr di Barchi.

Il gruppo “Gramsci” con una squadra del “Pisacane” occupa Frontone e Paravento, sequestrando farina, armi e munizioni.

Liberati i prigionieri politici dalle carceri di Macerata Feltria da parte di quelli del gruppo “Montefeltro”.

Pattuglie del “Nicolò” uccidono tre tedeschi nella zona di Cessalpalombo.

I tedeschi fanno saltare la centrale elettrica delle Caselle, Camerino è completamente isolata.

I tedeschi lasciano Visso.

Viene fatta saltare dai tedeschi la centrale elettrica in località Molinaccio (Cessalpalombo), i partigiani arrivano tardi per evitare il disastro, ma ne segue comunque uno scontro a fuoco che costa la vita al partigiano del gruppo “Vera” BERTONI Vinicio.

Fucilati per rappresaglia dai tedeschi, nella zona di Massignano (Cupramarittima), dodici civili: ACCIARRI Gino, CAPRIOTTI Nazzareno, CECERE Vittorio, COSSIGNANO Italo, DE ANGELIS Giuseppe, DE ANGELIS Secondo, DE ANGELIS Settimio, GIOBBI Carlo, NUCCIO Consiglio, MASCIA Michele, PENNESI Luigi, PENNESI Nazzareno. (AS)

Muore a Serra San Quirico stazione, sotto il fuoco tedesco la giovane SCARABOTTI Giovanna.

Catturato e fucilato dai tedeschi, sulla strada tra Loro Piceno e Macerata, MORICHETTI Felice, partigiano del gruppo “Bande Decio Filipponi”.

Ucciso dai tedeschi senza apparente motivo il contadino MEARELLI Giuseppe nei pressi di Albacina. (AS)

Ucciso con un colpo di pistola alla nuca, da partigiani slavi del gruppo “Bianco”, il fascista LATINI Ilario, giovane maestro di Acquasanta, sulla strada tra Umito e Acquasanta, in località Pentito.

Uccisi dai tedeschi PALMIERI Pietro e il figlio Fernando di 15 anni nel territorio di Piediripa. Catturati mentre erano in cerca di farina e trovati senza documenti. (AS)

Trovato ucciso nei pressi di Macerata il civile SALVUCCI Vincenzo che i tedeschi avevano arrestato a San Ginesio (da atto notorio risulta fucilato). (AS)

In località imprecisata, elementi del gruppo “Metaurense”, giustiziano un tedesco catturato mentre razziava tra i contadini.

Ucciso da tedeschi ubriachi in ritirata il bimbo di due anni DIGNANI Gildo, a Casette di Parolito (San Severino). (AS)

Ucciso, da partigiani, AMICO Cesare milite della Mvsn, presso Canale delle Santinelle comune di Matelica.

Ucciso dai tedeschi, durante una razzia nella sua casa, il vecchio paralitico ROSSI Gaspare, in località Contrada Fienile (Montedinove-AP). (AS)

 

19 giugno (lunedì) = scontro a fuoco nei pressi di Cagli (battaglia di Paravento), tra truppe tedesche e pattuglie del gruppo “Pisacane” e “Gramsci”. Lo scontro si protrae per diverse ore fino al giorno successivo, quando perde la vita il partigiano SABBATINI Mario.

Antecedentemente all’inizio della battaglia era stata catturata, dagli uomini del “Pisacane”, e poi uccisa la spia fascista GHILARDI Camillo lungo la via Flaminia. Era poi toccato al commissario prefettizio di Cantiano LO SQUADRO Michele assieme a sette militi locali.

Nel rastrellamento che segue lo scontro di Paravento sono uccisi nei pressi di Cagli, BLASI Francesco ritenuto un partigiano e l’anziano CACCIA Giovanni, che non rileva la posizione dei partigiani. (AS)

Occupata la caserma della milizia di Cantiano da componenti del distaccamento “Fastigi” e recuperate armi.

Liberata Grottammare e Cupramarittima.

Abbandona Ancona il commissario prefettizio ZAMMIT Salvatore.

Catturata una motocicletta in uno scontro tra tedeschi e componenti del battaglione “Buscalferri”. Quattro tedeschi rimangono uccisi.

Inizio della ritirata del personale della Gnr di Pesaro verso la provincia di Mantova, si completerà il 3 luglio.

Assaltata la caserma di Varano (Ancona) da appartenenti dei Gap di “Tavernelle” e “Camerano”.

Fucilato dai tedeschi don BERRETTINI David nei pressi del molino di San Donato (Fabriano). (AS)

Per rappresaglia uccisi dai tedeschi a Caldarette d’Ete (Fermo), i cugini FORTUNA Giuseppe e Luigi e il vecchio contadino SANTINI Serafino, bruciato vivo perché si opponeva alla razzia del suo bestiame. (AS)

Uccisa dai partigiani, appartenenti ai Gap di Ancona, una spia fascista, prelevata a Poggio e giustiziata agli Angeli di Varano.

Fucilato dai partigiani del gruppo “Bianco”, il fascista MICHETTI Domenico, sul ponte dove erano stato uccisi i due montenegrini il 23 aprile zona di Quintodecimo (Acquasanta).

Muore colpito da una scheggia allo stomaco il bimbo di soli sei anni POTRASI Giovanni, nella zona di Fermo. (AS)

Muoiono a seguito di un mitragliamento alleato, in contrada S. Giovanni, di Santa Vittoria in Matenano i sedicenni, CIFERRI Vito e ORAZI Alfredo (altre fonti datano la loro morte il 18). (AS)

Arrestato e fucilato sul ponte di Scisciano, nei pressi di Maiolati Spontini, perché sorpreso con un fazzoletto rosso al collo, il civile TESEI Enrico. (AS)

Uccisi dai tedeschi in uno scontro a fuoco nella zona di Bavareto (Serra Valle del Chienti) AGOSTINI Danilo-Mario (partigiano del gruppo “205”) e il vecchio FERRONETTI Sebastiano che tenta di soccorrerlo. (AS)

 

20 giugno (martedì) = liberata Fermo.

A Sarnano entrano i partigiani del gruppo “1° Maggio”.
A San Ginesio entrano i partigiani del gruppo “Vera”. Sono liberate pure Colmurano, Urbisaglia, Colbuccaro e Abbadia di Fiastra dai partigiani del “Nicolò”.

Tra Chigiano e Castel S. Pietro scontro tra una pattuglia del gruppo “Ferro” e tedeschi che lasciano sul terreno quattro morti, nello scontro muore pure un partigiano slavo.

Appartenenti al Gap di Chiaravalle uccidono due militi fascisti.

Uomini del gruppo “Lupi di Serra”, attaccano presso Camponocecchio, una macchina tedesca e causano sette morti.

Catturata a S. Andrea di Fano la partigiana ANTINORI Leda mentre trasporta armi, condotta nel carcere di Forlì fugge nel novembre 1944 durante un bombardamento e torna a casa dove muore il 3 aprile 1945 di tubercolosi.

Ucciso da componenti del gruppo “Salvalai” un maresciallo tedesco.

Uccisi due tedeschi da componenti del gruppo “Toscano”, in località “Le Foci” sulla strada Acqualagna/Piobbico.

Uccisi tre tedeschi da uomini delle pattuglie del gruppo “Nicolò”.

Il battaglione “Fazzini” lascia Pozzuolo per raggiungere Paganico ed essere pronto alla liberazione di Camerino.

Sette giovani jesini vengono fucilati per rappresaglia, dai tedeschi, in località “Burrone” nei pressi di Montecappone: ANGELONI Armando e Luigi (muratori), CECCHI Francesco, SANTINELLI Alfredo, (manovali) SAVERI Mario (meccanico), CARBONI Enzo, GRACEFFO Calogero (carabinieri). (AS)

Muore ad Arcofiato (Camerino) DANDO Bosco patriota del gruppo “Fazzini”, ucciso da un tedesco con una bomba a mano. Per alcune fonti la morte avviene un giorno prima il 19.

Uccisi dai tedeschi a Macerata i civili: PIETRANGELI Lamberto, MESCHINI Umberto, TOMASSONI Umberto e ROCCI Primo. (AS)
Ucciso dai tedeschi a Mergo, per rappresaglia, il civile CANTIANI Anselmo.

Uccisi dai tedeschi, dopo un diverbio, i contadini BECCACECE Sante e suo genero LATINI Ottorino nella zona del fiume Potenza, località Sambucheto. (AS) Alcune fonti riportano la data del 21.

A Pozza sono fucilati dai partigiani del gruppo “Bianco”, i fratelli fascisti DI MARCO Felice e Gabriele.

Durante uno scontro con i tedeschi presso il ponte dei “Canti” (San Severino), muore il partigiano della banda “Mario” lo slavo ALFRED.

Muore durante uno scontro a fuoco con i tedeschi, sulle pendici del monte Acuto (Cagli), il partigiano del gruppo “Pisacane” SABBATINI Mario.

Muoiono in uno scontro con i tedeschi, mentre difendono un ponte in località Cascinare di Sant’Elpidio a Mare, i gappisti di Sant’Elpidio a mare, BORRACCETTI Vincenzo e MECOZZI Silvano. (AS)

Ucciso dai tedeschi nei pressi di Serrungarina il contadino SERAFINI Domenico che difendeva il suo cavallo dalla razzia. (AS)

Ucciso dai tedeschi, all’interno della manifattura tabacchi di Chiaravalle, l’operaio SABBATINI Bosco. Cercava di salvare dalle razzie alcuni macchinari.

Uccisa, dai tedeschi, a Treia, EMMA Oro per motivi sconosciuti. (AS)

 

21 giugno (mercoledì) = si riunisce il Cln regionale (località imprecisata) alla presenza di Aristodemo Maniera inviato dal Clnai, vi sono rappresentanti dei cinque partiti antifascisti e ufficiali dell’esercito.

Attacco alla linea telefonica tra Acqualagna e Piobbico da parte di componenti del gruppo “Toscano”, vengono uccise le due guardie addette alla vigilanza. Per rappresaglia i tedeschi catturano e fucilano quattro contadini della zona: i fratelli BENEDETTI Artemio e Dante, ORLANDI Angelo e suo figlio Giovanni. (AS)

Partigiani che agiscono nella zona di Sassoferrato attaccano un nucleo militare tedesco uccidendo tre uomini.

Truppe polacche entrano a Corridonia.

Scontri a Camerino tra pattuglie alleate e tedeschi, restano sul terreno due inglesi e quattro tedeschi, ad uno dei morti tedeschi dei giovani portano via la mitragliatrice e si dirigono verso Palentuccio. I tedeschi vengono a conoscenza del fatto, l’indomani iniziano il rastrellamento.

Uccisi due militi fascisti, dai partigiani del “Giornelli” e del “Dini” nella zona di Schieti (Urbino).

Attacco partigiano a San Leo, fallito.

Ferito mortalmente, dai tedeschi (morirà il giorno dopo), sul ponte sul Fiastra (località Abbadia), per errore il portapacchi GATTI Guglielmo.
Cannoneggiamento contro Moscano (Fabriano) per rappresaglia alla morte di un soldato tedesco, vi muoiono: CARBONARI Anita, FERRETTI Augusto e la figlia Costantina, GRIFONI Ida, PELLEGRINI Domenico, mentre controversa è la fine di GREGORI Romolo, per alcune fonti morto a causa del cannoneggiamento, per altre fucilato insieme ai fratelli FILIPPONI Enrico ed Erminio, qualche ora prima dell’attacco alla piccola frazione. (AS)

Catturati mentre andavano ad arruolarsi dai partigiani tre giovani: DE PAOLA Gabriele, CUCCHI Blasco e MARRONE Aldo, con loro è preso prigioniero BERNARDINI Federico già partigiano. Subito sono passati per le armi, in località Convento di Montebello (Isola del Piano). (AS)

Ucciso dai tedeschi, a Mondolfo, il civile BERNACCHIA Vittorio, per motivi sconosciuti.

 

22 giugno (giovedì) = a Varano (Ancona) vengono fermate, dai tedeschi, oltre dieci persone trattenute in ostaggio, dopo che un tedesco era stato disarmato da alcuni gappisti di Camerano. Pronti per la fucilazione vengono rilasciati dopo la riconsegna dell’arma.

Alle Grazie di Tolentino “Toto” (Antonio Claudi) uccide quattro tedeschi e ne cattura altri otto. Mentre stanno dormendo.

Uomini del Gap di Marzocca, appostati sul bivio Nocicchia-San Silvestro (Senigallia), uccidono prima un motociclista tedesco poi sparano su una macchina di passaggio uccidendo altri tre tedeschi.

Una pattuglia del gruppo “Nino” uccide due staffette tedesche.

Rastrellamento nella zona di San Silvestro (Senigallia), viene catturato e subito giustiziato il gappista CAMERANESI Aldo. (AS)

Scontro a fuoco tra appartenenti al Gap “Minciotti” e tedeschi sulla strada Monsanvito-Morro d’Alba, località S. Neri. Nell’occasione viene mortalmente ferito (morirà in seguito) il partigiano sardo CONGIU Nello. Successivamente viene giustiziata una spia da uomini del Gap di Monte San Vito.

A San Vito di Camerino si tiene una riunione di comandanti partigiani, presenti i fratelli Ferri Giuseppe e    Antonio comandante della brigata “Spartaco”, e don Nicola Rilli, comandante del gruppo partigiano “Fazzini”, si decide di far rientrare il battaglione a Pozzuolo. Nella stessa giornata il battaglione attacca una pattuglia di tedeschi e fa tre prigionieri.

Uccisi due tedeschi da componenti del Gap “Fabrizi”, in località Santo Stefano (Osimo).

Il comando militare alleato chiede al comando partigiano di brigata di Ancona se è nelle condizioni di occupare militarmente il capoluogo (Ancona), entro il 24 giugno, la risposta del comandante “Gancia” e negativa.

I partigiani del distaccamento “Marecchia” della brigata “Mazzini” entrano a San Leo e disarmano i fascisti, il paese resterà nelle loro mani per circa un mese.

Rastrellamento ed eccidi nella zona di Fabriano (Collegiglioni, Vallunga, Nebbiano) muoiono in tredici: ARCANGELI Pietro, ARCANGELI Enrico (figlio di Pietro), BALLELLI Aldo, CIPRIANI Giuseppe e il figlio Antonio, BALDINI Achille, Fiore, Guerrino, Luigi, CIRILLI (CERILLI) Nello, ANGELELLI Alaimo, BELLERBA Angelo e Luigi. (AS)

A Morico di Pollenza uccisi dai tedeschi i contadini BARTOLAZZI Virginio e Ubaldo, sospetti partigiani o di aver aiutato i patrioti, con loro anche TESEI Federico, mentre Trincia Federico riesce miracolosamente a fuggire. (AS)

Fucilato dai tedeschi in contrada Volteia (Corridonia) RICCI Guido, trovato in possesso di armi. (AS)

Muore, all’ospedale di Urbisaglia, dopo scontro a fuoco sulle sponde del Chienti, un appartenente al Cil, GIOMMI Alfio.

Fucilato dai tedeschi, in contrada San Claudio di Corridonia, PACI Gaetano ex militare di origine siciliana che viveva con i contadini. (AS)

Uccisi in combattimento a Casette di Rinaldo (Padiglione di Osimo) i gappisti PALLOTTA Augusto e ESPINOSA Marcello. (AS) La successiva denuncia dei genitori contro gli autori della morte ritiene il fatto accaduto il giorno dopo.

Ucciso dai tedeschi nei pressi della contrada “Marcucci” di Cingoli il partigiano SCONOCCHINI Alfredo, autista del gruppo “Mario”, nello stesso combattimento muoiono anche quattro tedeschi. (AS)

A Palentuccio di Camerino e dintorni, in un’operazione di rastrellamento, vengono fucilate, dai tedeschi in ritirata, tredici persone: ALLEGRINI Gino, ANTONINI Carlo (ucciso nei pressi della chiesa di Morro), BERNARDINI Florindo (ucciso presso il bivio per Casale mentre tentava di fuggire), BRACARDI Umberto, CICCARELLI Venanzio (ucciso a Casa Rossa di Morro), FATTINNANZI Ferdinando (ucciso a Casa Rossa di Morro), FATTINNANZI Girardo, FAZZINI Domenico (ucciso nella frazione di Casale mentre stava sulla porta di casa), GRIMALDI Vincenzo (ucciso a Casa Rossa di Morro), MARCHIONNI Orazio (ucciso mentre usciva di casa a Palentuccio), PACE Alberto, VERGARI Dante, il cadavere della tredicesima vittima, BRACARDI Claudio Franco figlio di Umberto, fu ritrovato un mese dopo (21 luglio) nel letto di un fiume. (AS)

Componenti il Gap di Arcevia catturano alle porte di Cabernardi il sergente della milizia repubblichina BLASI, comandante il plotone di esecuzione che sotto le mura di Arcevia aveva fucilato due partigiani, viene subito giustiziato.

 

23 giugno (venerdì) = nei pressi di Avacelli (Arcevia) il gruppo “Maggini” attacca una colonna tedesca ippotrainata; dopo oltre un’ora e mezzo di battaglia i tedeschi lasciano sul terreno otto morti e parte del materiale bellico.

Elementi del distaccamento “Nino” arrestano e uccidono a Villa Strada quattro note spie.

Scontro a fuoco nella zona di Ripalta strada per Pergola tra tedeschi, che hanno due vittime, e pattuglie del “Patrignani”.

Lancio alleato al campo n.1 di Val di Castro, ingente il quantitativo di armi.

Occupata Cingoli da circa un migliaio di tedeschi in ritirata.

A San Lorenzo in Campo apertura silos e distribuzione del grano da parte di uomini del “Metaurense”.

Nella zona di Apiro i tedeschi uccidono due persone: il giovane CARBONARI Anacleto fuggito da Pesaro ai nazi-fascisti, catturato ad Angeli, ucciso a sangue freddo sulla strada e il partigiano PITTORI Alsovino del Gap di Apiro, catturato e fucilato in località Favette. (AS per entrambi)

I militi della “Tagliamento” uccidono a sud di Auditore il civile GIOTTI Luigi catturato durante un rastrellamento.

Fucilato dai militi della “Tagliamento” un loro disertore TERRAROLI Abramo in località Cà Iacomo (Sassocorvaro). (AS)
Fucilato, dai militi della “Camilluccia”, BRANCATO Salvatore ex agente di P.S., in località Vigne di Urbino. (AS)

 

24 giugno (sabato) = il gruppo “Maggini” impegna i tedeschi in località Croce del Moro uccidendone uno e recuperando prezioso materiale bellico.

Elementi del gruppo “Tigre”, nei pressi di Valle Montagnana, attaccano una macchina tedesca uccidendo i tre occupanti, il giorno successivo uccidono altri due tedeschi dediti al saccheggio.

Occupazione tedesca di Cingoli, ucciso dai tedeschi il partigiano ROSSINI Guglielmo (gruppo “Nino”) scoperto senza documenti nei pressi della località “Ferro di cavallo”. (AS) Secondo la testimonianza di don Augusto Sarti, l’occupazione è la conseguenza di un attacco partigiano ad una macchina tedesca del 24, quindi l’occupazione è del 25, e causa, tra le fila tedesche, un morto e un ferito oltre ad un ufficiale che si mette in salvo. Vengono presi decine di ostaggi, si chiede la restituzione del morto e del ferito dell’agguato partigiano.

A Gallignano gappisti del luogo uccidono un tedesco.

Spia catturata e giustiziata a Castel Raimondo da appartenenti del gruppo “Mario”, dopo uno scontro con i fascisti.

Richiesta alleata di spostamento dei gruppi partigiani di Ancona sulle rotabili che più servivano ai tedeschi per la ritirata. La richiesta è approvata dal comando partigiano.

Imponente rastrellamento nei dintorni di Camerino (monte Letegge). Coinvolge partigiani del gruppo “Fazzini” e civili. Si contano cinquantanove morti (dopo molti riscontri e ricerche la cifra si può considerare esatta).

A Letegge muoiono: BELFIORI Palmina e, per le ferite riportate il giorno dopo GIOVANNINI Luigi.

A Pozzuolo: il brigadiere dei carabinieri BERGAMIN Ernesto, BORDI Giuseppe, COCCIOLONI Armogesto (partigiano), DAMIANI Domenico (militare/partigiano), MARCHI Marino (partigiano), SABBATINI Alessandro (partigiano), SABBATINI Domenico (partigiano), SABBATINI Federico (partigiano), SEVERINI Quinto, SMERALDINI Agapito (partigiano) e VALLESI Luigi (militare di origini abruzzesi/partigiano).

A Pielapiaggia: BORGARUCCI Siro, CUCCULELLI Ugo, FERNANDUCCI Elio, MARCONI Gaspare, PARCAROLI Ferire (partigiano), PICOTTI Egidio.

A Capolapiaggia : BARTOLI Battista e il figlio Pasquale, BERNABEI Luigi, BERNARDI Cesare (partigiano), BOLDRINI Enrico (partigiano), BORGARUCCI Raniero, BUZZOLAN Armando (partigiano), CAMMERTONI Italo, CIABOCCO Federico, CECCHINI Mario (partigiano), COMPAGNUCCI Nazzareno, DE BERNARDI Battista (militare/partigiano), FABBRI Antonio (studente), FAGGIOLI Ernesto, FAINETTI Dino, FRONDONI Dino (partigiano), GENTILI Gaspare, GRIFANTINI Marino (partigiano), IVADNICH (IVADUICH) (militare originario di Trieste/partigiano), MACCAGNINI Angelo, MARCHI Agostino e il fratello Domenico, MARIANI Venanzio, MIANO Letterio (partigiano), MORBIDONI Pietro (partigiano), PASCUCCI Cherubino e il padre Ugo, PIANCATELLI Pietro (partigiano), PIETRACCINI Giuseppe (studente), RAMADORI Enrico (partigiano), ROSATI Lucio (studente), SABBATINI Angelo (partigiano), SABBATINI Enrico, SABBATINI Luigi, SAVERI Luciano (militare di Trieste/partigiano), SCOLASTRICI Gino, SERENI Mario (partigiano), TEODORI Mario (partigiano), UBALDI Osvaldo (partigiano), VITALI Arturo.

A Capolapiaggia si salvano miracolosamente Albani Urbano e Lozzi Giulio ritenuti morti mentre il maresciallo Giammatteo Umberto è risparmiato grazie all’intercessione della moglie.

Una bomba di un cannone tedesco scoppia nei pressi di Muccia e uccide CICCONI Luisa (14 anni) la sorella Candida, il marito di questa STRADA Edoardo e il loro piccolo Venanzio di 16 mesi.

A Piobbico (Pesaro), durante un rastrellamento, sono uccisi dai fascisti della legione “Tagliamento”, senza apparente motivo, il civile JACOBELLI Giuseppe e a Finocchietto (Piobbico) il contadino ALUIGI Francesco. Un terzo fermato Paoli Antonio benché ferito riesce a salvarsi.

Ucciso a Vellebona di Macerata, dai tedeschi, il civile NATALI Attilio. Era stato catturato il giorno precedente nella sua casa a Piedicolle (Corridonia). (AS)

Sempre nel comune di Corridonia viene fucilato dai tedeschi SALDARI Marino. Residente a Corridonia, catturato per aver accolto un paio di giorni prima presso la propria abitazione una pattuglia polacca in perlustrazione. (AS)

A Staffolo gli uomini del gruppo “Alvaro” uccidono un tedesco in paese per i rifornimenti.

Uccisi dai tedeschi, per rappresaglia nei pressi di Avacelli (Arcevia), i coniugi VENANZONI Enrico, la moglie TELARI Mari Anna e il fratello della donna TELARI Pietro.

Ucciso dai partigiani del gruppo “Salvalai”, in località Fosso Bevano, il brigadiere dei carabinieri PAOLUCCI Gabriele, comandante la stazione di Candelara. L’esecuzione sembra dovuta ad una vendetta personale.

 

25 giugno (domenica) = una squadra del “Metaurense” attacca una colonna tedesca sulla strada di Pergola e uccide 6 militari.

Giunge ad Ancona GRAZIANI Alberto, commissario incaricato della Rsi per le provincie di Ancona e Macerata, resta in città fino al 2 luglio.

Muore il mugnaio POLVERINI Carlo, colpito la sera precedente dai tedeschi in località Casette di Rinaldo (Osimo). (AS)

Uccisi di sorpresa dai tedeschi nella frazione di Monterolo (Pergola) due partigiani del gruppo “Metaurense”, CAPRINI Mario e MINUCCI Mario. (AS)

Muore nel convento dei Cappuccini, il patriota GIOVANNINI Luigi colpito da granata il 24 a Letegge.

Ucciso, a Massa (Cagli) dai tedeschi in azione di rastrellamento, il contadino ROSELLI (ROSSELLI) Gianbattista senza motivo. (AS)

Colpito dai tedeschi (per alcune fonti dai fascisti) a Staffolo, lo sfollato DE DOMINICIS Renato, durante una spedizione punitiva. Morirà due giorni dopo all’ospedale di Cupramontana (AS)

 

26 giugno (lunedì) = componenti del “Patrignani” a Croce di Arcevia uccide tre tedeschi su una motocarrozzetta, e in località Ripalta uccidono due tedeschi in uno scontro a fuoco.

Scontro a fuoco nei pressi di Morro D’Alba tra partigiani e tedeschi, muore un tedesco.

Bombardata Mergo rimane uccisa una donna.

Bombardata stazione di Senigallia, restano uccisi tre militari tedeschi.

A Frontale (Apiro) durante la ritirata i tedeschi uccidono i coniugi BECCACCI Teofilo e PAINA Santa più un calabrese di nome Antonio. Senza apparente motivo. (AS)

Ucciso dai tedeschi con due colpi alla testa, vicino Pergola, PETROVIC Marko partigiano della “Metaurense”.

Alle Scalette di Camerino viene ucciso dai tedeschi il contadino CESARONI Vincenzo, inesperto della lingua non si ferma ad un altolà. (AS)
Ucciso [dai partigiani] a Mombaroccio l’interprete dei tedeschi MONTANARI Roberto.

Uccisa dai tedeschi la contadina PAGNOTTA Colomba sul monte Sala (Camerino) mentre stava facendo fieno.

 

 

27 giugno (martedì) = lungo la rotabile Jesi-Filottrano-Macerata componenti del gruppo “Alvaro” attaccano autocolonne tedesche causando perdite e distruzioni di automezzi.

Il comandante CORRADI comunica ai distaccamenti partigiani le varie zone in cui spostarsi e agire per ritardare la ritirata tedesca.

Due ufficiali tedeschi catturati dal gruppo “Metaurense” sono giustiziati.

Scontro nella zona di Matelica tra componenti della banda “Mario” e fascisti.  Una spia e viene catturata e giustiziata.

Bombardato e distrutto l’impianto di energia elettrica a Sambucheto. La cittadina di Osimo è senza acqua e senza luce.

Distrutto un camion tedesco con quattro militari morti, dagli uomini del 5° battaglione della Brigata “Pesaro”. Gli uomini del “Dini” uccidono tre tedeschi in zona Badia.

Ucciso da tre partigiani, a Col d’Antico (Piobbico), GIUNTA Terenzio considerato una spia, assieme a lui viene ucciso un medico fascista.

Uccisa da un tedesco ubriaco a Sala di Camerino NOCINI CUCCULELLI Costanza. (AS)

In località Tassanare (confine tra i comuni di Arcevia e Rosora) muore BAIONI Augusto fucilato dai tedeschi per rappresaglia.
Ucciso dai partigiani un maresciallo tedesco sul ponte di Baracca, tra Fermignano e Urbania. Nella stessa azione viene ferito gravemente un partigiano

Ucciso, a Braccano in località Mazzolari, per rappresaglia dai partigiani, il noto fascista di Matelica GAGLIARDI Vincenzo segretario della locale sezione del Pfr.

 

28 giugno (mercoledì) = scontro a Braccano tra partigiani e retroguardia tedesca, un militare tedesco resta ucciso.

Elementi dei gruppi di Sassoferrato attaccano un presidio tedesco di guardia al ponte nei pressi di Angeli causando undici morti tra i tedeschi.

Una pattuglia del “Matteotti” causa il crollo del ponte tra Schieti e Urbino un autocarro tedesco vi precipita causando sette morti.

Viene fucilata, a Certaldo di Macerata Feltria, LAZZARINI Angela dopo essere stata violentata dai fascisti della legione “Tagliamento”. Accusata di aver dato ospitalità ad un disertore. (AS)

Fucilato nella piazza di Mercatale il partigiano MARCHI Angelo da militi della “Tagliamento”.

Sempre ad opera dei componenti la “Tagliamento” vengono fucilati, nei pressi del cimitero di Tavullia, cinque renitenti alla leva catturati giorni prima: BALDUCCI Nino, BENELLI Giuseppe, D’ANGELI Ivo, GERBONI Celestino e SIGNORETTI Augusto, mentre nel cortile della Manifattura Tabacchi sette operai disertori: i bergamaschi: BERLENDIS Angelo, BROLIS Nicola, DONINZETTI Alvise, MASNADA Antonio, PASOTTI Ezio, più CARRARA Aldo e RIZZI Guido. (AS)

Uccisa dai tedeschi, VISSANI Elvira mentre con altri rastrellati attraversa il fiume Chienti nei pressi della “Rancia” (Tolentino). (AS)

Fucilato dai tedeschi, a Pieve del Colle, (Urbania) don RINALDINI Giuseppe, accusato di convivenza con i partigiani. Il sacerdote sopravvive miracolosamente.

Fucilati sette partigiani del gruppo “Toscano” in località Lancialunga a circa quattro km da Cagli: COSTANTINI Elvio, DI MARCO Ottavio, PAOLUCCI Fernando, FERRI Luigi, CECCHINI Argentino, FEDERICI Francesco, TENDINI Vittorio. Erano stati catturati (24 giugno) in quindici nella casa abitata dalla famiglia Volpi a Cà Rio (cinque di essi facevano parte della famiglia) e subirono un processo sommario al palazzo Rigi-Luperti, otto riuscirono in modi diversi ad evitare il plotone d’esecuzione. (AS)

Muore durante scontro a fuoco con i tedeschi (zona Calmazzo-Urbino), il partigiano TIBONI Francesco (distaccamento “Dini”). Nello scontro resta ucciso anche un capitano tedesco con indosso la cartina dell’attività partigiana.

Ad Osimo i fascisti sparano all’impazzata per intimorire la popolazione causando accidentalmente la morte del ragioniere capo della Cassa di Risparmio di Ancona PAGLIUCA Pirro, ivi sfollato.

 

29 giugno (giovedì) = partigiani dei distaccamenti di Sassoferrato si scontrano, in contrada Falcioni di Serra San Quirico, con forze tedesche. Secondo la versione partigiana sul terreno restano diciotto militari tedeschi.

Bombardata Fabriano (secondo alcune fonti si contano quattro morti).

Bombardamento alleato presso Cesano tre militari tedeschi morti.

A Montalvello, sulla strada tra Apiro e Cupramontana, vengono fucilati dai tedeschi, per rappresaglia: ROMAGNOLI Giovanni e i suoi figli Giuseppe e Amedeo, MAGGI Gino sfollato, TROVARELLI Luigi e ROMAGNOLI Pasquale. (AS)

A Staffolo, da un automezzo di passaggio carico di prigionieri prelevati dal campo di Sforzacosta, vengono uccisi dai tedeschi: GALLETTI Nando (MAVM), ALESCI Antonio, FARRONI Francesco, MAGNANI Domenico, PAPARONI Cleto, VERDUCCI Alceste e ZINI Anteo, altri tre (o due, fonti discordanti) prigionieri vengono uccisi nelle vicinanze del cimitero di Cingoli, uno dei quali è tale PELLICCIONI Arnaldo. (AS)

Uccisi, dai tedeschi, sulla strada che collega Loreto con Castelfidardo, i fratelli partigiani BRANCORDI Paolo e Bruno. (AS)

Muore a seguito di un’esplosione per far saltare un ponte a San Severino, minato dai tedeschi, ZAGAGLIA Elisa operaia.

Fucilato, nei pressi del cimitero di Piandipieca, il milite fascista MARCOMENI Giulio, dai partigiani del gruppo “Piobbico”.

 

30 giugno (venerdì) = il gruppo “Nicolò” entra a Macerata.

Il gruppo “Buscalferri” entra a Tolentino.

Componenti del Gap di Marzocca giustiziano un milite della Gnr ritenuto una spia.

Liberato il comune di Montelupone dalle truppe polacche, accolte dal Gap locale.

A Piticchio di Arcevia catturata e fucilata una spia fascista da quelli del “Patrignani”.

Sopra Palazzo di Arcevia sorpresa e uccisa una spia fascista da quelli del “Maggini”.

Il gruppo di “Alvaro” si scontra con i tedeschi mentre si trasferisce a Filottrano. Due militari germanici restano uccisi.

Attaccato dai tedeschi il gruppo “Douglas” che non ubbidisce agli ordini di spostamento e resta a Poggio San Vicino.

A Sappanico (Ancona) vengono catturati e uccisi, da fascisti e tedeschi (dietro delazione), due disertori della Rsi, che in realtà stanno collaborando con la Resistenza, MASTRORILLI Gorizio e ROTONDI Etles. (AS)

A Filottrano, nei pressi del campo della fiera, vengono fucilati dieci cittadini dalle SS tedesche in azione di rappresaglia: FALAPPA Armando, BONTEMPI Anelio, ARMILLEI Armando, MANTINI Domenico, GIULIODORI Ovidio, FUSCO Luigi, BOTTEGONI Giuseppe, MENGARELLI Giocondo, TAVOLONI Pietro e GIULIODORI Eraldo. (AS)

Bombardamento alleato del ponte San Carlo tra Filottrano e Jesi muoiono: MAZZARINI Enrico e la moglie PIERALISI Pierina, TOGNI Anna, SAVELLI Lucia e CAPOGROSSI Maria.

Muoiono durante un bombardamento alleato nei pressi di Piobbico (Ps) ALIVENTI Luigia, IONI Maria e PAZZAGLIA Cesira.

Ucciso nei pressi di Recanati, dai tedeschi in ritirata, dopo essere stato costretto a scavarsi la fossa, il civile NINA Armando. (AS)

Ad Arcevia un contadino uccide un ufficiale tedesco reo di aver stuprato una donna.

Fucilati per rappresaglia, a Villa Potenza, CERA Paolo, originario di Foggia, ma residente a Corridonia e poi PETRUCCI Alberto, studente universitario di Chieti ma residente a Macerata. (AS)

Nelle adiacenze della villa Perozzi, in località Valle Cascia, dove era la sede delle truppe tedesche qui di passaggio, furono fucilati, dai tedeschi per rappresaglia, i coloni mezzadri, MANGONI Armando, STACCHIETTI Giuseppe e suo figlio STACCHIETTI Sante, BRACALENTI Augusto e suo figlio Nazzareno. (AS)

Ucciso dagli uomini del gruppo “Nino” il milite fascista DI GIOVANNI Domenico nei pressi di Mummuiola.