febbraio 1944

Le notizie riportate in verde provengono da fonti diverse non coincidenti

Le notizie riportate in blu sono ancora in fase di verifica

Le notizie che terminano con (AS) sono riportate anche nell’atlante delle stragi

 

1° febbraio (martedì) = attacco partigiano a Piobbico (Pesaro), da parte del gruppo “Picelli”. Presa di mira la caserma dei carabinieri, che si arrendono e consegnano le armi; viene anche distrutta parte della documentazione dell’ufficio anagrafe.

Prelevati dai partigiani vari quintali di grano degli ammassi nei comuni di S. Vittoria in Matenano, Amandola e Servigliano. Notizie giunte al  questore Milone, di un forte gruppo di partigiani che ha preso il controllo della stazione ferroviaria di Monte San Martino e da li procede ai vari assalti ai consorzi agrari della zona.

Nuovamente assaltata, da partigiani, la caserma dei carabinieri di Pioraco, viene asportato vettovagliamento.

Ucciso da sconosciuti, a Sarnano, il partigiano TABARETTI Antonio del gruppo “Piobbico”.

Assalto al Consorzio agrario di Passo San Angelo nel comune di San Angelo in Pontano, da parte di ignoti.

 

2 febbraio (mercoledì) = attacco partigiano ad un treno di militi del 105° battaglione genio dell’esercito della Rsi, fermo alla stazione di Albacina. Durante l’operazione muoiono i partigiani ROSSELLI Attilio e FERRANTI Ercole del gruppo “Lupo”, secondo altre versioni perde la vita anche un partigiano slavo ignoto.

Incontro segreto a San Maroto di Pievebovigliana, tra TOMMASI Gino e l’arcivescovo di Camerino MALCHIODI Umberto.

Il Gap di Ostra, d’accordo con il brigadiere dei carabinieri MANONI Onelio, disarma i componenti il locale distaccamento della Gnr e i carabinieri ancora in servizio. All’azione partecipano anche alcuni elementi del Gap di Serra de’ Conti.

Aperto il silos di Montefalcone Appennino, da parte dei contadini che si impadroniscono del grano, nove persone vengono fermate dai carabinieri.

In frazione Marcucci di Cingoli, partigiani assaltano i magazzini dell’ammasso e asportano circa 40 quintali di grano.

Occupata per alcune ore Fiuminata, i partigiani organizzano una festa da ballo tra la popolazione, nei locali del cinema e fanno propaganda per il movimento di liberazione.

Attacco aereo al porto di Ancona e alla linea ferroviaria.

A Sant’Angelo in Vado viene catturato e ucciso, dai fascisti, il segretario della federazione clandestina del Pci, FASTIGGI Pompilio (nome di battaglia Mariani).

Muore, all’ospedale di Loreto, il milite SIMONCINI Alberto ferito accidentalmente da un suo camerata, presso la caserma di Ponte Musone.

Assalto al magazzino dell’Eca (Ente comunale di assistenza) di Treia da parte di sconosciuti.

 

3 febbraio (giovedì) = bombardata per via navale Senigallia, un morto civile e due militari italiani.
Il gruppo “Tigre” attacca a Fabriano la caserma della milizia fascista, i militi vengono fatti prigionieri e vengono trafugate armi.

Appartenenti al gruppo “Porcarella” attaccano un treno (il treno della sola) carico di materiale bellico, nella stazione di Cerreto d’Esi. Nel violento scontro che segue viene gravemente ferito un partigiano, STENDARDI Enrico, che muore il giorno 18 dello stesso mese. (altre fonti vogliono l’attacco avvenuto il 14 o 18 febbraio e il partigiano morto il 28 dello stesso mese).

Occupata per alcune ore Sarnano da parte dei partigiani del gruppo “Piobbico”, scritte antifasciste e rogo con le foto del duce. Nella stessa azione vengono uccisi, da due partigiani slavi, PARRONE Cosimo, il responsabile della morte del capitano BIRZOLI (vedi 13-dic.) e lo slavo DRAGO, partigiani sospetti appartenenti allo stesso gruppo.

Assalto partigiano all’ammasso di Monte San Martino, asportati 575 quintali di grano.

Dal 3 al 5 furti al magazzino del grano del Consorzio  Agrario di Macerata sito in località Villa Strada, da parte di ignoti.

 

4 febbraio (venerdì) = tentativo andato a vuoto da parte dei partigiani del distaccamento “Batà” di distruggere il Ponte Marese nei pressi di Roccafluvione.

Attacco nazi-fascista al gruppo “205” comandato da Zoran Kompanjet, nessuna perdita tra i partigiani mentre i contadini assicurano di aver visto cadere sette fascisti di cui tre morti.

Civili assaltano l’ammasso a Staffolo, intervengono i carabinieri e riportano l’ordine.

Occupata la caserma dei RRCC di Belvedere Ostrense, da parte del Gap di Ostra. (altre fonti fanno risalire l’azione a due settimane dopo).

 

5 febbraio (sabato) = il distaccamento “Tigre” occupa la frazione di Collamato, zona di Fabriano, per prepararsi ad affrontare i tedeschi, che avevano iniziato un rastrellamento. La loro iniziativa ha esito positivo.

Arrestati a Fano, perché ritenuti fomentatori della resistenza: il professore CESARINI GIULIETTI Niccolò, l’avvocato BOIDI con il figlio Umberto, i colonnelli ANELLI e PUGLISI, BIANCALANA Tito, ALMERIGHI Vaifro e il dottore LEVI.

Assalto partigiano al consorzio agrario di Gualdo, asportati 400 quintali di grano venduti alla popolazione, mentre i partigiani si tengono il ricavato.

Assaltata la sede del fascio di Serra San Abbondio.

 

6 febbraio (domenica) = il gruppo “Porcarella”, con a capo “Agostino”, attacca la sottostazione di Genga danneggiando i trasformatori elettrici e altri impianti, la sottostazione rimane inutilizzabile per diversi giorni.

Uomini del distaccamento “S. Angelo” prelevano, dal magazzino dell’ospedale di Arcevia, indumenti e alcune armi.

Vasta azione, da parte del gruppo “Mario”, con alcuni componenti del gruppo “Cingoli”, contro falsi partigiani che derubano la popolazione nella zona di Treia. Catturati, vengono giudicati e giustiziati. Sul numero dei passati per le armi, le fonti sono discordanti, c’è chi addirittura riporta di un perdono totale (Bandiera Rossa, 6 aprile 1944), chi come Mario Depangher ricorda due vittime, chi come Paolo Orlandini ricorda tre giustiziati (tra cui il capo, un giovane che si faceva chiamare Jesus Nazzareno).

Assalto partigiano al consorzio agrario di Santo Stefano di Cingoli, asportati circa cento quintali di grano che vengono distribuiti alla popolazione.

Fucilati alle ore 18.00 sotto le mura di Ostra i partigiani MAGGINI Alessandro, BRUTTI Pietro e GALASSI Amedeo. (AS)

Ucciso da partigiani slavi, del gruppo “Bianco”, la guardia repubblicana MASSITTI Emilio, mentre transitiva lungo la Salaria. In forza al presidio di Acquasanta, era considerato un fascista fanatico e tra i responsabili di un precedente rastrellamento.

Ucciso durante un rastrellamento, dai militi della Gnr, a Belvedere Ostrense, CORINALDESI Antonio. Non era un partigiano, viene colpito per caso mentre era in visita alla fidanzata.

 

7 febbraio (lunedì) = assalto all’ammasso del grano di Staffolo da parte degli abitanti. A seguito delle indagini per lo scasso, viene arrestato PANTI Primo, che sarà ucciso dai fascisti a Jesi il giorno 9 dello stesso mese.

Rinvenuto il cadavere di NICOLAI Emidio in località Piane, nel comune di Acquasanta, si ignorano i motivi e i mandati dell’omicidio.

 

8 febbraio (martedì) = assalto partigiano al consorzio agrario di Santa Maria del Rango di Cingoli, asportati 515 quintali di grano, in parte distribuito alla popolazione.

Incontro, nella notte tra l’8 e il 9, a San Pietro in Calibano tra TOMMASI e CAPPELLINI presenti pure MADERLONI, SARTI, CORINALDESI, RICCI e altri dirigenti pesaresi. Si discute, tra l’altro, sulla riorganizzazione militare della resistenza nelle tre provincie (Pesaro, Ancona e Macerata).

Fucilato a Jesi in via XX Settembre, dai fascisti, il partigiano MAGNANI Armando. (AS)

Uccisi, da militi della Gnr, due prigionieri di guerra, APENTO Donald e MORGAN Francis, sbandati nordamericani, in contrada Falestra del comune di Penna San Giovanni. (secondo una versione ad ucciderli partecipò il milite PEPA Mario, che poi trovò la morte nell’osteria di Muccia il 23 dello stesso mese).

Partigiani occupano per qualche ora Montemonaco, prendono in ostaggio due fascisti che poi rilasciano.

 

9 febbraio (mercoledì) = apertura di cinque magazzini di grano a Treia da parte di appartenenti al gruppo “Mario”.

Arrestato nella sua abitazione di Ancona “Annibale”.

Fucilato, a Jesi in via XX Settembre, il partigiano PANTI Primo, catturato in un’azione di rastrellamento a Staffolo due giorni prima. (AS)

 

10 febbraio (giovedì) = compare una piccola bandiera rossa sulle mura malatestiane di Fano.

A Cesi di Serravalle del Chienti apertura dei magazzini del consorzio agrario e prelevamento derrate da parte di partigiani.

Ucciso dai partigiani, in un’imboscata a Osimo, l’aiutante della Gnr locale, GIORGETTI Giovanni.

 

11 febbraio (venerdì) = sabotatori del gruppo “Porcarella” fanno saltare gli scambi ferroviari della stazione di Serra San Quirico, attaccati dai tedeschi ne uccidono due. (altra fonte vuole lo scontro avvenuto il 13 febbraio sulla rotabile Cerreto-Albacina tra una pattuglia partigiana e otto tedeschi due dei quali restano uccisi)

Ucciso da sconosciuti, nei pressi del cimitero di Sefro, il diciannovenne MASETTI Vinicio (autori forse partigiani a cui si era aggregato, perché accusato di essere una spia).

 

12 febbraio (sabato) = il gruppo “Tigre” attacca la caserma della milizia fascista di Fabriano trafugando armi.

Il gruppo “Lucio” invade Petriolo e attacca danneggiandola la caserma della Gnr. (fonti della Questura danno l’azione svolta il 16).

Riunione a Mazzangrugno per ratificare la nomina di Tiraboschi a comandante di Brigata e Tommasi di Divisione. Sono presenti Ruggeri, Tiraboschi, Brunori, Ponzetti e altri, no Tommasi già catturato.

Muoiono sotto le macerie della propria casa, distrutta da una bomba, in località Cittadella di Fossombrone, i componenti la famiglia SCARPETTI, Giorgio, Fernanda, Giuseppina, Maria, Natale, Regina, SADORI Angioletta.

 

13 febbraio (domenica) = apertura del magazzino di grano a San Lorenzo di Treia. Segue uno scontro a fuoco tra fascisti e componenti del gruppo “Mario”.

 

14 febbraio (lunedì) = nell’abitato di Ancona sconosciuti lanciano quattro bombe a mano contro alcuni militi dell’ispettorato della Gnr.

In territorio di San Severino (frazione di Paterno), viene ucciso un fascista durante uno scontro a fuoco con componenti del gruppo “Mario”.

Attacco al campo di Servigliano da parte di partigiani, al comando del ex ufficiale Cassio. Liberati circa 200 internati.

Assalto partigiano al consorzio agrario di Serravalle del Chienti, asportati 245 Kg di lana e concimi chimici.

In diversi punti del centro di Fermo vengono affissi manifesti contro il regime, sono arrestate alcune persone, tra cui Poliuto Malaspina.

Occupata Caldarola, da parte di partigiani, e depredata l’esattoria comunale.

 

15 febbraio (martedì) = il gruppo “Lupo” si porta dalla Porcarella a Entino e in uno scontro con i tedeschi ne uccide quattro senza subire perdite.

Occupato per alcune ore S. Angelo in Pontano da elementi partigiani. Distribuito alla popolazione circa 2000 quintali di grano a pagamento.

Attentato contro la sede della Militarkommandantur in pieno centro a Macerata. Viene lanciata da sconosciuti una bomba a mano, di conseguenza viene prolungato il coprifuoco.

 

16 febbraio (mercoledì) = assalto partigiano al consorzio agrario in località Cappuccini nel comune di Sarnano. Vengono asportati 150 quintali di grano distribuiti alla popolazione parte gratuitamente e parte a pagamento.

Uomini del gruppo “Mario” recuperano ed assistono due paracadutisti alleati.

Partigiani si procurano, con forza, cibo e denaro dai negozi e dall’esattoria comunale di Caldarola.

Assalita dai partigiani la sede comunale di S. Vittoria in Matenano, asportate armi e materiale.

Bombardata Ancona, distrutta la fornace di laterizi “Verocchio”, morti alcune militari tedeschi e un civile.

Ucciso il milite della Gnr SAVINI Zeno, nei pressi di contrada Tenna, a circa 400 metri dalla stazione ferroviaria di Grottazzolina. Probabilmente da un cacciatore di frodo.

 

17 febbraio (giovedì) = elementi del gruppo “Piobbico” assaltano la caserma fascista di Comunanza. Catturano cinque militi, facenti parte del presidio, che saranno giustiziati la mattina del giorno dopo.

Apertura silos di Monteleone di Fermo, da parte di un gruppo di “facinorosi”.

Scontro a fuoco, tra partigiani e fascisti, in località “Madonna dei Disgraziati” di Camerino. La Gnr cattura un vice capobanda e ferisce un altro partigiano.

Ad Esanatoglia vengono uccisi due ufficiali tedeschi che in una conceria cercano pelli, ad ucciderli sono partigiani slavi del gruppo “Tigre”.

Notte tra il 17 e 18 assalto della popolazione ai magazzini del comune di Montalparo, dopo che gli stessi sono stati aperti dai partigiani, asportati più di 5.000 quintali di grano.

 

18 febbraio (venerdì) = occupazione di Caldarola da parte di elementi della banda “Nicolò”; prelevamento di 450 quintali di grano e distribuzione, dietro parziale pagamento, alla popolazione.

Viene reso pubblico il “Bando Graziani”, che commina la pena di morte per i renitenti alla leva e i disertori, che non si presentino nei tre giorni successivi a quello prefissato.

A Fabriano muore il partigiano STENDARDI Enrico; secondo una fonte era stato ferito il 3 febbraio in località Costa dei Galli (Cerreto d’Esi) durante l’assalto ad un treno carico di cuoio e pellami. Altra fonte vuole l’azione svoltasi il 18 e pur trasportato all’ospedale di Fabriano, muore subito per le ferite riportate.

Fucilati i cinque militi della Gnr (ALESI Alfredo, GALANTI Giovanni, PALERMI Emidio, TOSI Felice, BERNARDINI Romeo), catturati il giorno prima a Comunanza da elementi della banda “Labovic” di Sarnano, facenti parte del gruppo “Piobbico”.

 

19 febbraio (sabato) = nei pressi di Cancelli (Fabriano) viene assalita la macchina del comandante la 108^ legione Gnr, il seniore GARDINI Oreste, che reagendo sfugge all’attentato, mentre il suo autista perde la vita.

Una macchina tedesca, con ufficiali a bordo, è attaccata nei pressi di Fabriano. Le notizie sugli autori dell’attacco e sulle vittime sono contrastanti. Una fonte parla del gruppo “Porcarella e di un ufficiale morto, un’altra del gruppo “206” di Serravalle e di due ufficiali tedesco e uno della milizia rimasti uccisi.

Aperto silos di Montelparo da appartenenti alla banda Paolini.

Rapina nella villa dell’ing. Ferretti Rinaldo ad Agugliano. Quattro individui vestiti con la divisa della Gnr sottraggono 300.000 lire e gioielli.

Fucilato, dai fascisti, nella piazza di Caldarola il carbonaio MAZZETTI Agostino. (secondo un’altra fonte, viene giustiziato, dopo essere stato a lungo malmenato, per ordine del capo della provincia FERRAZZANI, accorso sul posto dopo aver saputo della presenza partigiana del giorno precedente). (AS)

 

20 febbraio (domenica) = elementi del gruppo “Porcarella” si portano ad Apiro dove aprono un silos di grano per distribuirlo alla popolazione.

Aperto silos di grano a Pianello di Cagli e distribuito alla popolazione.

A Petriolo (Mc) vengono distribuiti dai partigiani, gratuitamente, 1.700 quintali di grano alla popolazione.

 

21 febbraio (lunedì) = a Montottone una squadra di partigiani assalta i silos per la raccolta del grano e si appropria di 12.000 quintali del cereale.

Fucilato, dalla Gnr, uno sconosciuto che transitava in bicicletta nelle ore del coprifuoco nei pressi di Montottone; come risposta all’assalto ai silos del grano.

 

22 febbraio (martedì) = l’ex squadrista e federale di Pesaro VANDINI Agostino è nominato delegato per i fasci repubblicani delle Marche.

Nei pressi del cimitero di Pievetorina vengono passati per le armi, dai partigiani dei gruppi, “Massa”, “Visso” e “Cesi” (questi ultimi umbri di Foligno), TALEVI Pasquale e il suo secondo PETRINI Domenico, giudicati dagli stessi partigiani esecutori. Sotto la qualifica di partigiani (si erano staccati dalla brigata Garibaldi di Foligno) avevano depredato e ucciso nella zona cittadini inermi; il 18 febbraio avevano ucciso senza motivo il partigiano MORLUPO Baldo Angelo, fratello di un capo partigiano umbro, in frazione Fiume di Pievetorina. (fonte del tribunale vuole l’esecuzione avvenuta il 23 febbraio)

Sorpreso sulla rotabile Offida-Cossignano dalla Gnr, viene subito passato per le armi, BOTTICELLI Nazzareno, perché armato.

 

23 febbraio (mercoledì) = a Muccia, all’interno dell’osteria Cucculelli, all’ora di cena, vengono uccisi, dai partigiani al comando di MATTIOLI Raoul, sei militi della Gnr: ADRIANI Tommaso, CORBELLI Dino, FOGLIA Genuino, FORESI Mario, GHIOZZI Marcello e PEPA Mario; più un operaio che era in loro compagnia FRANCESCHI Salvatore.

 

24 febbraio (giovedì) = assalto della caserma dei carabinieri di Cerreto d’Esi, probabilmente dagli uomini del gruppo “Agostino”.

Rastrellamento fascista nella zona di Cantiano (zona di Palcano); fallisce grazie al ripiegamento difensivo del gruppo “Picelli”. Durante l’operazione viene ucciso, dai fascisti, GUGLIELMI Antonio, un contadino del luogo (secondo la testimonianza di Mari cerca di raggiungere i partigiani con delle armi). (AS)

Ribelli assaltano la caserma dei carabinieri di Force e asportano armi, poi aprono un silos di grano che distribuiscono alla popolazione.

A Caldarola i partigiani riaprono l’ammasso e distribuiscono alla popolazione una quantità di grano imprecisata.

Per ritorsione dei morti del 23 a Muccia viene dato fuoco al palazzo comunale da parte dei militi della GNR.

 

25 febbraio (venerdì) = assaltato, dai partigiani, il magazzino dell’ammasso del grano di Cerreto d’Esi.

Disarmati i fascisti repubblichini di Malignano, S. Vittoria e Force.

Data alle fiamme la sede del fascio di Pergola.

In uno scontro a fuoco a Matelica muore il partigiano SCIAMANNA Giovanni (Medaglia di bronzo al valor militare), mentre rimane gravemente ferito il segretario del fascio di Matelica, DONATI Edoardo.

 

26 febbraio (sabato) = nella notte tra il 26 e 27 di nuovo assaltato l’ammasso in contrada Cappuccini di Sarnano.

Assalto partigiano all’ammasso del grano in località Molino di Monte San Martino.

 

27 febbraio (domenica) = nella notte tra il 27 e 28 partigiani assaltano la caserma dei carabinieri di Montegiorgio e asportano armi e munizioni. Nella stessa circostanza assaltano la casa del commissario politico e la casa del fascio. Nella stessa notte a Comunanza la popolazione, con l’appoggio di partigiani, forza i magazzini dell’ammasso e trafuga grano e altri generi.

I partigiani del “Gramsci” occupano il municipio di Frontone Serra nella notte tra il 27 e 28, distribuiscono grano alla popolazione, devastano la sede del fascio e danno fuoco alle carte dell’ufficio anagrafe del comune.

Scontro a Petriolo tra fascisti e uomini del gruppo “Lucio”, i partigiani perdono la base di una mitragliatrice pesante.

Gli uomini del cap. Catini occupano provvisoriamente la sede del fascio di Ortezzano.

 

28 febbraio (lunedì) = attacco alla villa Centofinestre di Filottrano dove si è trasferito il comando della Legione della Guardia di Finanza di Ancona; vengono sottratte armi e viveri.

Scioperi in alcune aziende della regione; ad Ancona, Camerano (Scandali), Jesi (Sima), Fermignano (lanificio Caratti e pastificio Falasconi).

Assalto da parte dei partigiani della caserma dei carabinieri di S. Vittoria in Matenano per recuperare armi ritirate ai civili, armi che non vengono rinvenute.

A Montalto Marche, dopo un assalto alle carceri, un detenuto viene liberato dai partigiani; a Francavilla d’Ete i partigiani aprono il silos e distribuiscono grano alla popolazione.

Termine ultimo per la presentazione dei richiamati delle classi 1923-1924-1925.

I partigiani occupano Serra San Abbondio, aprono il silos granario per la popolazione. Incendiano municipio e casa del fascio. Prelevano il segretario del fascio MARSILI Antonio, che riesce a fuggire.

Sbarco di sabotatori sulle coste del pesarese, subito vengono arrestati FAGGIANI Pompilio e PAIANO Ernesto altri due riescono a dileguarsi. La notte successiva un ordigno esplode sulla linea Pesaro-Gradara.

Bombardata Ancona, porto e cantiere; affondato motoveliero “Bice”, e danneggiate altre navi in costruzione.

Ad Osimo ucciso da sconosciuti un sottufficiale della GNR.

 

29 febbraio (martedì) = partigiani fanno saltare due piloni della corrente elettrica in località S. Elena di Serra San Quirico.

Partigiani aprono il silos di grano a S. Vittoria in Matenano e distribuiscono il contenuto alla popolazione.

Partigiani aprono il deposito granario di Servigliano e distribuiscono il grano alla popolazione; accorsi i carabinieri ma vengono facilmente sopraffatti.

Nella notte del 29 vengono affissione dei manifestini di carattere sovversivo a San Severino e Macerata.

A Montappone gruppi di partigiani, tra cui quelli di “Lucio”, disarmano i fascisti. Poi quelli del “Lucio” si recano a Fallerone a disarmare i carabinieri.