Le notizie riportate in verde provengono da fonti diverse non coincidenti
Le notizie riportate in blu sono ancora in fase di verifica
Le notizie che terminano con (AS) sono riportate anche nell’atlante delle stragi
1° aprile (sabato) = entra in vigore l’ora legale.
Nei pressi di Monte Vidon Corrado uomini del gruppo “Lucio” attaccano un camion di fascisti.
Aperto il magazzino del consorzio a Montefiore di Recanati, opera di “ribelli”.
Fucilati, dai tedeschi a Massa Lombarda (Ravenna), i partigiani marchigiani DINI Giannetto e SALVALAI Ferdinando catturati il 19 marzo presso Calagia di Urbino.
Ucciso dai tedeschi, in località Lentino (Esanatoglia), il partigiano PACINI Alberico mentre cerca di fuggire ad un rastrellamento. Ad Esanatoglia vengono fucilati per rappresaglia due civili innocenti: PISTOLA Vito e UBALDINI Amos. (AS)
2 aprile (domenica) = nei pressi di Sassoferrato una banda di “ribelli” attacca il distaccamento della 52^ O.P. di Rovigo a difesa dell’aspiratore e della discenderia della miniera di zolfo Sniz della S.A. Montecatini, l’attacco viene respinto.
Occupazione di S’Agata Feltria da parte di bande partigiane romagnole (che annotano un morto). Bruciati documenti del municipio e della casa del fascio. Presa in carico di nove fascisti come ostaggi per eventuali scambi di prigionieri. Gli stessi verranno giustiziati per rappresaglia.
Convegno partigiano a Torraccia di Pesaro si decide la costituzione delle brigate GAP di Pesaro, Ancona e Macerata.
Bombardata Fiumesino per distruggere ponti sul fiume Esino.
Muore in uno scontro a fuoco nei pressi di Sassoferrato (Colle della Pace) il partigiano del gruppo “Tigre” ORSI Alessandro.
Morti due partigiani (purtroppo non si hanno le generalità) del gruppo “Mario” presso il ponte di Chigiano dopo uno scontro con i tedeschi che perdono un uomo.
Ucciso, a Meldola (Fo), dai fascisti FONTANONI Lazzaro partigiano del gruppo “Gasparini”, catturato a Frontino il 1° aprile. (AS)
3 aprile (lunedì) = bombardata Macerata, si contano centodieci morti.
A Massa Fermana aperti silos di grano, ad opera di “ribelli”, distribuzione alla popolazione dietro pagamento di cento lire al quintale.
Lancio di una bomba a mano, da parte di sconosciuti, nella caserma “Paolini” di Fano, feriti una ventina di militari.
Fucilato a Sforzacosta (Mc) il partigiano del gruppo “Porcarella” PASQUINELLI Ivo. Era stato catturato e trovato in possesso di armi, mentre cercava di imbarcare dei piloti anglo-americani. (AS)
Muore in uno scontro con i tedeschi il partigiano slavo COKORILO Vasko a Fiordimonte (Camerino), nello stesso giorno muore pure BOJICIC Gojo partigiano sempre a Fiordimonte.
In località Molini di Croce zona di Visso vengono uccisi due giovani dai nazifascisti: BONIFAZI Stefano (civile) e TRANQUILLI Feliciano.
Ucciso dai partigiani in località S. Agata Feltria il milite GUIDI Augusto (secondo la versione fascista caduto il 12 aprile nei pressi di Bagno di Romagna).
4 aprile (martedì) = tre militi della Gnr sono catturati dai partigiani in località Ponte Genga di Albacina, segue un rastrellamento in cui muore un partigiano ma i militi non vengono liberati (secondo una fonte sarebbero stati uccisi lo stesso giorno in località La Brecciara nel comune di Serra San Quirico).
Fucilato dai tedeschi, nei pressi di Staffolo, il partigiano osimano VOLPINI Gino del gruppo “Mario”; incaricato di una missione delicata era stato catturato il giorno precedente.
5 aprile (mercoledì) = occupato momentaneamente Frontino nel comune di Carpegna da una banda di “ribelli”. Sospese le linee telefoniche, asportato vario materiale.
Uccisi in località Rocchetta di San Severino, dai partigiani del gruppo 201, tre civili del nucleo avvistamento che si trovava in località Bura di Tolentino. I tre: MERCURI Manlio, LAMBERTUCCI Riccardo e CENTINI Eugenio, erano stati catturati il giorno 3.
Uccisi a Visso 5 partigiani della banda omonima.
6 aprile (giovedì) = distrutto da una banda di “ribelli” il centralino telefonico in pieno centro a Filottrano e rubata un’autocorriera del servizio pubblico.
Alle ore 1.10 attacco alla caserma della Gnr di Ripe da parte di gruppo di “ribelli”.
Rastrellamento nella zona di Arquata del Tronto (frazione Spelonca) da parte Gnr italiana. Durante l’operazione sono uccisi a Colle, frazione di Arquata del Tronto, il carabiniere partigiano CORTELLESSA Nicandro e un partigiano slavo non identificato (partigiani facenti parte di gruppi umbri); ad Arquata viene fucilato, dai fascisti, il carabiniere disertore LALLI Giulio.
Ucciso, in località S. Lucia di Pollenza, dai partigiani un fascista del posto NOBILE Erio.
Nei pressi di Tolentino è ucciso da due sconosciuti (ritenuti colpevoli “Acciaio” e “Toto”) un legionario della Gnr, NOE’ Nicola, che chiede loro i documenti.
7 aprile (venerdì) = convegno a Riofreddo degli esponenti partigiani umbro-marchigiani. Si cerca di trovare accordi per collaborare, piani di azione e collegamenti.
Ucciso presso Santa Teresola (Matelica) il partigiano TEOFANI Fulgo (Zigomar) di ritorno dalla Lombardia. Uomo di fiducia di MATTEI Enrico, c’è mistero intorno alla sua morte e sconosciuti restano gli esecutori.
Strage di Fragheto, i tedeschi radono al suolo un piccolo villaggio di montagna del comune di Casteldelci. Muoiono 30 civili (ALBINI Giovanni, ALBINI Matilda, ALESSANDRINI Gigliola, BERNARDI Caterina, DILETTI Diletta, DOLCI Settimia, GABRIELLI Bernardino, Maria, Bernardo, Giuditta, Viola, Minerva, Marietta, Paolo, Lazzaro Nazzareno, Paolo, Mario, Alfredo, Celestina, Margherita, Romualdo, GAMBETTI Guglielmo e Romualdo, LEONARDI Ida, MAZZONI Marianna, NOVELLI Giuseppina e Maria, VICINI Davide, Maria e Rosa) e il partigiano SAVIOTTI Remigio. (AS)
Uccisi sulla strada che collega Cesi a Colfiorito i partigiani CONSOLI Nazzareno e SALVATORI Mario (facenti parte di un gruppo partigiano umbro), da fascisti guidati dal sergente della milizia Marcassa Antonio che si erano camuffati da partigiani.
A Costa, località di Serravalle del Chienti uccisi, dai militi del battaglione “M” in combattimento, due partigiani di nazionalità slava e catturati e poi fucilati altri due partigiani italiani (le fonti divergono anche sulla data, per altri il 10 aprile).
Muore durante un bombardamento a Fano AGOSTINI Antonio.
Ritrovato il corpo del tenente della Gnr ROMEO Adolfo. Secondo una versione, lo si vuole prigioniero dei partigiani e ucciso con il maresciallo Tunno il 24 marzo.
8 aprile (sabato) = vengono trucidati da militi fascisti, sul ponte Carattoni di Casteldelci sette partigiani di una brigata romagnola: BALESTRA Renzo, DOMENICONI Terzo, FRANCIA Golfardo, SPARTACO MARTINI Sergio, ARIENTI Gino, ALEMANNI Cesare, TACCONI Ferdinando, più un civile BRAGAGNI Antonio. Il giorno precedente nell’infermeria di Capanne (Verghereto) erano stati massacrati con i calci dei fucili POLIDORI Antonio e FABBRI Carlo. (AS)
Nelle carceri di Camerino viene fucilato il commerciante TROILO Salvatore, le accuse sono risibili. (AS)
9 aprile (domenica di Pasqua) = assalto partigiano alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Nuova.
Assaltata da uomini del gruppo “Ferro”, in collaborazione con aderenti al Gap di Chiaravalle (Giorgio Minciotti) la caserma della guardia di finanza di Chiaravalle. Asportate vettovaglie e armi. Altre fonti vogliono l’azione accaduta il 7.
Attacco, da parte di “ribelli”, della caserma della Gnr di Appignano. Asportano armi e munizioni.
In località Madonna del Piano di Serravalle del Chienti un milite fascista viene fucilato da partigiani.
10 aprile (lunedì) = una squadra del gruppo “Nino” attacca due camion carichi di fascisti a Grottaccia (zona di Cingoli), muoiono alcuni fascisti, le fonti sono discordanti sul numero, nessun partigiano resta ucciso.
Bombardato Fano e abbattute tre arcate del ponte ferroviario.
Ucciso il partigiano jugoslavo GOJKO nei pressi di Cesi.
11 aprile (martedì) = occupata Apecchio dai partigiani di diversi gruppi. I fascisti, messi in allarme, erano già fuggiti e i carabinieri consegnano le armi senza combattere, aperto i silos e distribuito grano alla popolazione.
Goffredo Baldelli uccide un tedesco e ne ferisce gravemente un altro, mentre cerca di recuperare materiale alleato lanciato per errore nelle campagne di Case Nuove di Osimo.
Nella notte tra l’11 e il 12, nella zona di Montappone, sono catturati dodici prigionieri inglesi, due slavi, il noto antifascista Coleffi Guerrino, un certo De Carlonis Carlo presunto partigiano e un renitente alla leva.
Giornata intensa per quanto riguarda i bombardamenti su Ancona; si inizia all’una di notte per concludersi alle 21 di sera. Bombardato ancora il porto, il cantiere e la zona della stazione, due ferrovieri tedeschi restano uccisi. Bombardata anche Fabriano.
Nella notte tra l’11 e il 12 assalto, da parte di sconosciuti, all’ammasso di Monte San Giusto e asportati alcuni quintali di grano.
Ritrovamento, in località Vallescura presso la frazione di Monastero, dei cadaveri dei partigiani PASSAMONTI Ennio e IVANOVIC Peter uccisi il 22 marzo a San Liberato.
Fucilato a Matelica nei pressi del cimitero il partigiano SCIAMANNA Umberto. Era stato catturato e ferito alcuni giorni prima.
Catturato e fucilato a Laverino (Fiuminata) il capitano slavo SCHEBON Tommaso. Apparteneva alla banda comandata da Tomassini Augusto (banda “Slava”). Nella stessa azione è ucciso durante una sparatoria, nei pressi di Laverinello, il veterinario slavo PECCE Dante (detto “Pizzetto”), internato politico e commissario della stessa banda slava.
12 aprile (mercoledì) = assalto partigiano (gruppo comandato da Francesco Tumiati e dallo slavo “Poldo”) alla caserma dei carabinieri di Acqualagna, che non oppongono resistenza; successivamente apertura dei silos per raccolta del grano e distribuzione del cereale alla popolazione.
Arresti a Fabriano. Tra i fermati il dott. Engles Profili, il capitano Roselli, Elvio Pigliapoco e Ivan Silvestrini.
Nuovamente attaccato il gruppo “Nicolò”, ci sono dodici morti da parte dei nazifascisti.
Il capitano Bianco con il fedele brigadiere Fenu lascia Umito. Si trasferiscono nei pressi di San Vito, sempre in territorio di Acquasanta.
Ancora un duro bombardamento nella zona del porto di Ancona, affondato il piroscafo “Mariannina” carico di viveri.
ACCARAMPONI Elisa è uccisa in località Palombare (Camporotondo di Fiastrone – Macerata) da forze nazifasciste. Ignote sono al momento le modalità della morte. (AS)
Passati per le armi, dai componenti la banda “Cordonet”, i fascisti BATTISTINI Felice, GORI Giuseppe, GUIDI Augusto e BELLOCCHI Ottavio ex podestà di S. Agata Feltria, in località Casanova dell’Alpe (Bagno di Romagna).
13 aprile (giovedì) = arriva a San Pietro in Calibano VAIA Alessandro (Alberti), e ha il primo incontro con i comandanti partigiani del pesarese. Dirama l’odg n.1 sulla costituzione della divisione “Marche”, apparso sul n.8 del giornale “Il Combattente” organo dei distaccamenti e delle brigate d’assalto Garibaldi, edizione a cura della Divisione “Marche”.
14 aprile (venerdì) = i partigiani fanno saltare numerosi tralicci dell’alta tensione della linea elettrica Serra San Quirico-Fabriano e alcuni punti dei binari della ferrovia Ancona-Roma. La squadra di artificieri è al comando del partigiano “Pantera”.
Asportazione di grano, da parte di sconosciuti, dal consorzio di Monterado.
Occupata per alcune ore, dai “ribelli”, Belforte del Chienti, aperto il magazzino dell’ammasso e distribuzione del cereale alla popolazione, sequestrato un carabiniere.
Un aereo alleato lancia bombe alla periferia di Ancona colpendo in zona “Pecora” l’osteria “Teresa”. Restano uccise 17 persone: CAMPETTI Augusto, FREDDARI Luigi, la moglie NISI Elena e i figli Anna Maria e Franco, FREDDARI Ada, FREDDARI Primo, MORETTI Giandittamo e il figlio Bruno, NISI Adriano con la moglie, PELLEGRINI Elsa, PEZZOTTI Libero, SARACINI Albano, SERENELLI Augusto, TONNARELLI Armando, un milanese di cui è sconosciuta l’identità.
Reparto di tedeschi con fascisti al seguito spara colpi a casaccio dentro l’abitato di Visso, colpendo a morte [CUSCITTI] Ida, casalinga, mentre sta uscendo di casa per andare a prendere il figlio a scuola. Anche Renato Giovanni è raggiunto da una raffica di mitragliatrice sparatagli attraverso la finestra. In seguito, diversi militari fascisti e tedeschi irrompono nella casa, lo rapinarono del portafoglio contenente 3.000 lire e asportano quanto trovano.
15 aprile (sabato) = incontro a San Tommaso di Fermo nella villa di Max Salvadori tra Oddo Marinelli, Amato Tiraboschi e alcuni ufficiali inglesi in procinto di passare le linee. Si discute sul ruolo del Cln e le prospettive dopo la liberazione.
Tentativo di “Acciaio” di catturare il capo della provincia di Macerata, Ferruccio Ferrazzani, in visita a Tolentino. L’azione fallisce, nell’occasione vengono catturati i partigiani Cicalé e Biagiotti.
Bombardata Fano si contano cinque morti: ANDREANI Giulio, MARINI Pietro, TARINI Ferrante, TARINI Maria e TONI Antonio.
Bombardata Fabriano a ponte Massena, muore CIABACCHINI Damaso.
Attacco partigiano (uomini del gruppo “Nino”) a mezzi fascisti sulla strada Macerata-Cingoli, in località Grottacce. Le fonti qui sono molto discordanti; da parte fascista si parla di sette “ribelle” rimasti sul terreno; fonte partigiana localizza l’episodio il 10, parla di diversi fascisti uccisi e nessun partigiano caduto.
Muore LIETEZ Walter, tedesco disertore facente parte della banda di “Sefro”.
Catturati e uccisi, dopo uno scontro a fuoco con i partigiani del gruppo del comandante “Acciaio”, due fascisti in zona Casone-Cantagallo, sono un milite e un militare BRIZI Egeo e SINCINI Aldo, i loro cadaveri vengono ritrovati due giorni dopo nei pressi della diga che conduce l’acqua alla centrale “Grazie” di Tolentino.
Uomini del gruppo “Ferro” giustiziano a Cingoli il seniore della milizia TROMBETTI Domenico.
Ucciso in contrada S. Maria di Piana di Treia il fascista MARZOLI Armando. È ucciso, da un partigiano africano, perché ritenuto fazioso e spia dei fascisti.
16 aprile (domenica) = il gruppo di “Alvaro” attacca un automezzo tedesco nei pressi del centro abitato di Filottrano e ne ferisce i quattro occupanti (due muoiono nelle ore successive); la reazione tedesca non si fa attendere e il giorno dopo venti cittadini rischiano la fucilazione. Sono salvati grazie alla mediazione del commissario prefettizio e del segretario del fascio.
Partigiani irrompono in un’osteria a Macine di Castelplanio dove in quel momento si trovano due ufficiali e quindici soldati tedeschi che vengono disarmati.
Occupato il paese di Isola di Fano da uomini del gruppo “Metaurense” e distribuito grano alla popolazione.
Riunione della brigata Ancona che accetta di far parte della Divisione Marche.
Attacco partigiano alla caserma della Gnr di Monte San Giusto e disarmati i militi.
Aperto dai partigiani il magazzino ammasso, in località Villa Strada, e chiamata la popolazione per l’asporto delle merci ivi raccolte, nella ressa due civili vengono accidentalmente feriti.
Muore durante un mitragliamento aereo, a bordo della macchina di servizio, il segretario particolare del capo della provincia di Ascoli, ALLEGRI Giorgio, durate lo stesso mitragliamento viene ferita e si spegne il giorno successivo la giovinetta, tredicenne, TAFFONI Maria.
17 aprile (lunedì) = “ribelli” fanno brillare degli esplosivi in località Ponte di Mergo distruggendo i tralicci dell’alta tensione della ferrovia Fabriano-Ancona, mentre in territorio di Cupramontana e Serra San Quirico vengono fatti saltare i tralicci di condutture elettriche.
Bombardata Ascoli, zona della stazione.
Scassinato magazzino dell’ammasso in contrada Poccioni (Treviggiano di Cingoli), da parte di “ribelli”, asportati trecento quintali di grano in parte distribuito alla popolazione.
Colpito, da aerei alleati, un treno carico di munizioni alla stazione ferroviaria di Jesi che viene completamente distrutto. Bombardata Ancona, nella zona di Portonovo, perde la vita un carrettiere.
Muore, ucciso dai tedeschi a Filottrano, SCONOCCHINI Manlio mentre cerca di sfuggire ad un rastrellamento, conseguenza dei fatti del giorno precedente.
Fucilati nel campo di Sforzacosta i partigiani BIAGIOTTI Giuseppe e CICALE’ Livio del gruppo “201”, catturati due giorni prima.
Morti due fanesi in un bombardamento (sconosciute l’identità).
Rastrellamento fascista nella zona dell’Acquasantano in provincia di Ascoli. Nella frazione di Colle Frattale catturati e passati per le armi due slavi (LEKOVIC Vojo e MITROVIC Aleksandar). Nel cimitero di Umito però i due hanno sulle tombe come data di morte l’11 marzo.
18 aprile (martedì) = un nucleo del “Porcarella” attacca a Passo Treia un presidio fascista uccidendo sette militi senza subire perdite.
Riunione della brigata Spartaco che accetta di far parte della Divisione Marche.
Apertura dei silos a Castelleone di Suasa, da parte di “ribelli” e trafugamento tramite un camion.
Assalto ai silos di grano a Pian di Rose nel comune di S. Ippolito (Ps), da parte della popolazione; disarmati i carabinieri che erano intervenuti e ingiunto loro di abbandonare la caserma.
Fucilato nei pressi del cimitero di Comunanza un soldato inglese di cui si conosce solo il nome John. Era stato catturato in seguito ad una spiata a Casa Tasso di Amandola.
Fucilato in piazza a Matelica MORIGERATO Antonio partigiano del gruppo “Eremita”, era stato catturato il giorno precedente. Alcune fonti erroneamente lo danno fucilato il giorno precedente. (AS)
Catturate e passate per le armi a Montefortino (da elementi slavi del gruppo “Piobbico” e uomini del ten. Cassio) quattro civili ritenute spie: NOBILI Pietro, ANDREOLI Osvaldo, FURIANO Benedetto e BORGI Rina.
19 aprile (mercoledì) = il gruppo “Sant’Angelo” assalta la caserma fascista della SNIA di Cabernardi. I militi sono tutti fatti prigionieri, uno ferito viene trasferito all’ospedale di Arcevia (saranno quelli che sfortunatamente cadranno il 4 maggio sul Sant’Angelo). L’assalto dovrebbe avvenire nella notte ecco perché sono contraddittorie le notizie sulla data 18 o 19. Anche sul numero dei prigionieri le fonti sono discordanti 12 o 13.
A Chiaravalle assaltato da “ribelli”, il magazzino della Guardia di Finanza, già precedentemente preso di mira. Si finiscono per asportare armi, munizioni e oggetti di vestiario.
Sostituzione del comandante del gruppo “S. Angelo” Domenico Biancini (Sirio), rilevato dal ten. Francipane.
Attacco partigiano alla caserma dei carabinieri di Santa Maria Nuova e disarmo di tutti i militi.
Scassinato, da “ribelli”, ammasso di grano di Cervidone (Cingoli) asportati duecentodieci quintali di grano diviso con la popolazione del posto.
A Saltara (Ps) la popolazione penetra con la forza nel magazzino dell’ammasso dei cereali e si approvvigiona di grano.
20 aprile (giovedì) = bombardata Fano.
A Rapagnano (Ap) partigiani distribuiscono grano alla popolazione, circa duecento quintali.
Ritrovato il corpo di un allievo ufficiale della milizia in località Canepina di Camerino. Era stato ucciso brutalmente a colpi di pugnale.
Muore una contadina (identità sconosciuta) durante un bombardamento nella zona di Scapezzano (Senigallia). Bombardata anche Ancona, zona stazione, fiera della pesca e altre parti della città; si contano due militari tedeschi morti. Un altro tedesco muore in località San Biagio (Osimo), mitragliato il mezzo su cui si trovava. Muore a Senigallia un civile (identità sconosciuta) durante uno spezzonamento zona Osteria dei Vasi e contrada Ciarnì.
21 aprile (venerdì) = saccheggiato, da sconosciuti (certamente partigiani), l’ammasso di grano di S. Vittore di Cingoli e distribuiti alla popolazione 823 quintali di cereale.
Aperti, da sconosciuti probabili “ribelli”, i magazzini dell’ammasso di Petriolo e distribuito grano alla popolazione, parte del quale viene recuperato il giorno dopo dalla Gnr.
Occupazione temporanea del municipio di Falerone da parte di partigiani.
Ucciso dai fascisti, CESARI Pio patriota del gruppo “Bianco”, sulla rotabile Pozza-Acquasanta. Catturato viene freddato mentre cerca di fuggire.
Ucciso dai nazi fascisti sul ponte di Chigiano, durante uno breve scontro, il partigiano del gruppo “Ferro” FELTRINI Gaetano, un suo compagno LENTI Mario è ferito gravemente e non si riprende più, muore per le conseguenze di quello scontro il 9 marzo 1945 a Jesi. (AS)
Morti quattro partigiani che tentano un assalto ad un autocarro tedesco mei pressi di San Severino.
22 aprile (sabato) = durante la notte, “ribelli”, asportano grano dall’ammasso di Passo Treia, il capo della provincia infligge al comune di Treia una multa di un milione e 500 mila lire.
Ucciso dai tedeschi, a Fabriano, PROFILI Engles, dopo essere stato a lungo seviziato. Era stato arrestato il 12.
Bellanti Giorgio, appartenente alla banda partigiana di Sefro, viene catturato durante un rastrellamento il 22 aprile 1944, assieme a Mosca Oreste. Mentre quest’ultimo è condotto alle carceri di Perugia e lì ucciso, Bellanti è fucilato sul posto, come testimonia il sacerdote don Angelo Calmanti, parroco di Sefro. (AS)
23 aprile (domenica) = occupato Loro Piceno dai “ribelli” (probabili del gruppo “Lucio”) e svaligiato l’ufficio postale e la succursale della Cassa di risparmio. Non permesso il conferimento del bestiame per il raduno previsto quel giorno. (altre fonti datano l’avvenimento al giorno successivo)
Ferito a Loreto il commissario del Fascio, Giovanni Caporelli;
Uccisi dai fascisti in località Pié Pedo e Fosse, comune di Quintodecimo, due montenegrini anziani e non partigiani KARADAKLIC Jovan (Giovanni) e VUJACIC Kosta (Costantino).
Altro duro bombardamento sulla città di Ancona, muore una donna in corso Mazzini, colpita la biblioteca comunale e il museo archeologico.
24 aprile (lunedì) = assalto partigiano al comune di Penna San Giovanni, sottratti e distrutti sei quadri del Duce.
Abbattuto dai tedeschi un caccia inglese in località Collepere di Matelica, il pilota ferito viene ricoverato in quell’ospedale.
Nella notte tra il 24 e 25 assalto partigiano all’ammasso granario di S. Angelo in Pontano. Requisizione di quattrocento quintali di grano che in parte è venduto alla popolazione a lire cento il quintale.
Assalto partigiano alla caserma della Gnr di Visso, asportato materiale.
A Castelleone di Suasa i partigiani distribuiscono grano alla popolazione sulla base delle carte annonarie e dell’elenco delle persone povere.
Fucilati, dai fascisti, a Santa Lucia di San Giovanni Valdarno il tenente PAOLINI Gianmaria con BERTONI Settimio e FISCALETTI Francesco.
Uccisi da un mitragliamento aereo inglese nei pressi di Staffolo i contadini MARASCA Giuseppe e MARCHEGIANI Vincenzo.
Muore all’ospedale di San Severino per le ferite riportate (sembra per cause accidentali), il milite della Gnr SALVUCCI Giuseppe, era stato ricoverato qualche giorno prima.
Bombardamento su Pesaro, nove morti accertati e tredici feriti, ma il rapporto dei vigili del fuoco parla di dieci vittime: BERTONI Maria, CERMARIA Mario, DEL BIANCO Aroldo, FRANZONI Uber, FRANCA Ivo, GASPERINI Gettulio, MATELICANI Guido, PIETRUCCI Alberico e RAFFAELLI Aldo.
25 aprile (martedì) = catturati tre fascisti da appartenenti ai gruppi “Maggini” e “S.Angelo” nella zona di S. Donnino, due vengono passate per le armi.
Nella notte tra il 25 e 26 in località Panaioli di Belforte sul Chienti “ribelli” scassinano i magazzini dell’ammasso granario, asportano duecento quintali di cereale che in parte distribuiscono alla popolazione, complice nell’assalto.
Fatto saltare, da “ribelli”, un traliccio dell’alta tensione in località Salvatorta di Monsano.
Assalto, da parte di “ribelli”, alla caserma di Isola del Piano (Ps) e poi al deposito granario con distribuzione del cerale alla popolazione. Lo stesso accade a Isola di Fano (Fossombrone).
Attacco fascista, tra Chigiano e la strada di Frontale, ai partigiani del gruppo “Ferro”. Muore un fascista e un partigiano (forse RIDOLFI!!!). Sono le avvisaglie del secondo rastrellamento nella zona di san Severino-Cingoli.
Ucciso dai tedeschi a Moscosi di Cingoli il partigiano RIDOLFI Mario. Discordante la data della sua morte per alcuni muore il 26 aprile per altri il 6 maggio. Comunque, sempre dopo uno scontro con i fascisti che prima lo feriscono e poi lo finiscono. Diciottenne sembra che eroicamente copra la ritirata dei suoi compagni.
Attacco all’ufficio postelegrafico di Ussita, si presume da parte di “ribelli”, nello stesso paese viene ucciso, dai partigiani l’agricoltore FELICIOTTI Domenico, colpevole di essere una spia dei fascisti (la sua esecuzione verrà in qualche modo collegata alla successiva cattura del comandante partigiano Pietro Capuzi).
Ritrovato il corpo di PROFILI Engles in prossimità di Cancelli. La morte risale a qualche giorno prima, il corpo presenta evidenti segni di sevizie.
Durante l’ennesimo bombardamento su Ancona muore la moglie del custode della Banca d’Italia. Muore pure il guardiano notturno del linificio a Cesano di Senigallia, sempre a causa di un bombardamento.
Bombardata nuovamente Pesaro si contano ventitré morti: ALLEGRUCCI Maria, ANDREANI Raniero, ARPA Livio, BATTAGLINI Domenico, BENVENUTI Gino, BERTUCCIOLI Francesco, DOMENICUCCI Eliseo, GAMBERINI Maria, GIORGI Bruno, GUERRIERI Massimiliano, LATINO Giulia, LUCARINI Vincenzo, MANCIGOTTI Olga, MANCINI Alessandro, MATTIOLI Elvino, MAZZANTI Zemira, MORELLI Arturo, PACI Gennaro, PIZZAGALLI Teresa, ROMANI Augusto, SIEPI Amedea, SIEPI Rosa e ZANGHINI Alvaro.
26 aprile (mercoledì) = attacco nazi-fascista a sorpresa a Cingoli, la cittadina viene occupata e vi si istalla un presidio tedesco che vi resta fino al 6 maggio. Nell’occupazione di Cingoli muoiono in combattimento quattro partigiani: SERAFINI Nello (part. Gruppo “Porcarella”), TITTARELLI Adelelmo (part. gruppo “Ferro”) e POLZONI Duilio (part. Gruppo “Cingoli”) caduti a Capo di Rio, COLOCCIONI Quinto del gruppo “Cingoli” ucciso mentre cerca di dare l’allarme all’Avenale (altre fonti vogliono lui pure morte a Capo di Rio).
Sette partigiani muoiono nel comune di San Severino, in quella che viene definita come la seconda battaglia di “Valdiola”, alcuni appartenenti al gruppo “Ferro”: BONDI Lubiano (nei pressi di Chigiano con lo slavo KNEZEVICH Antonio), SARGENTONI Armando, fucilato con il MAGGIORI Giuseppe in località Uvaiolo assieme ad altri due partigiani stranieri forse inglesi, PANICHELLI Tito (del gruppo “Mario”) in località Ugliano. Nello stesso territorio del comune, in una casa colonica di Valdiola, vengono trucidati dai nazi-fascisti i contadini FALISTOCCO Venturino suo figlio Armando, il garzone POETA Giuseppe e un carbonaio capitato lì per caso COSTANTINI Marino.
Nel territorio di Cingoli vengono uccise altre 12 persone tra Avenale, Castel S.Angelo e forse in altri luoghi: BERNARDI Roberto (Castel S. Angelo), CECI Angelo e Luigi (possesso armi a Castel S. Angelo), CICILIANI Antonia (madre di Maggiori Giuseppe a Castel S. Angelo), DI CIRIACO Gabriele, POLZONI Attilio (Castel S. Angelo), VESCOVO Giovanni, BRACACCINI Silvano, TITO Vittorio, PASCUCCI Carlo (possesso armi all’Avenale), ARINGOLI Pietro (ucciso ad Avenale. Quest’ultimo non compare sulla lapide del sacrario di S. Carlo a Cingoli). Inoltre, da altre testimonianze risulta ucciso tra il 26 e 27 un tale Mongano (Mangano) di Jesi a Moscosi. (AS)
Durante il rastrellamento, appartenenti del gruppo “Mario” attaccano a Sasso Tagliato, nei pressi di Elcito, le truppe tedesche uccidendo quattro SS. Nei pressi di Valdiola, sempre dai componenti del gruppo “Mario”, vengono uccisi i militi del Gnr, MADDALENA Narcisio e DI GIULIO Ennio, un terzo ferito (Petricca Piero) riesce a mettersi in salvo.
All’inizio del rastrellamento viene ucciso dai tedeschi, senza nessun motivo apparente, il contadino MARCHETTI Attilio, in località Ugliano. Un militare inglese sconosciuto viene abbattuto in località Carpineto (montagna di Ugliano).
Convegno partigiano a (…..), partecipano IOMMI Giovanni che comandava alcuni gruppi GAP del fermano, Di PALMA Carmine capo della banda omonima ed ERCOLI Ercole alla guida di un gruppo di patrioti di Mogliano. Si decide la formazione del gruppo bande “Decio Filipponi” con a capo ROSSETTI Dario (Rani d’Ancal) con Di PALMA vicecomandante e IOMMI commissario politico.
In località San Domenico (Apiro) vengono uccisi due contadini tra loro cugini, rei di aver dato ospitalità ai partigiani durante l’inverno: PELUCCHINI Cesare di Domenico e PELUCCHINI Cesare di Raffaele i loro cadaveri vengono gettati in un pozzo. (AS)
Fucilati dai tedeschi in località Cannuccia (Filottrano) cinque contadini: i fratelli CARBONARI Nazzareno, Mario e Cesare rei di aver dei fucili da caccia in casa, con loro vengono uccisi anche i fratelli Domenico e Luigi NICOLETTI per lo stesso reato. (AS)
Viene ucciso dai fascisti in località Piandelmedico (Jesi) CARLETTI Umberto renitente che si dava alla fuga.
Un traditore di San Donnino milite forestale repubblichino, viene passato per le armi dal gruppo “Maggini”.
Ucciso dai fascisti il partigiano TURCINOF (TURCHIEV) Kerubin (Cherubino) davanti al convento degli Zoccolanti (San Giacomo Apostolo zona di Cingoli). (fonti discordanti sulla data per alcuni ucciso il 6 maggio)
27 aprile (giovedì) = scontro nei pressi del castello di Pitino tra tedeschi ed ex prigionieri inglesi.
Aperto, dai partigiani, il consorzio agrario di Serra de Conti e distribuito grano alla popolazione.
Occupato da partigiani, provenienti dalla provincia di Macerata, il centro di Falerone; lacerati manifesti e distrutte macchine requisite dal comando tedesco. Ammonito il commissario prefettizio a non collaborare con i tedeschi.
Fucilato per rappresaglia dai nazi-fascisti in località Isola di San Severino il giovane CRISTALLI Olimpio. (AS)
Ferito mortalmente dai fascisti in piazza V. Veneto a Sirolo il (patriota) renitente alla leva GRILLI Andrea. Morirà il giorno dopo all’ospedale di Sirolo. (AS)
Uccisa da componenti il gruppo “S. Angelo” , nei pressi di Montefortino (Arcevia), tale ZANNA Celestino, ritenuto una spia fascista.
28 aprile (venerdì) = distribuzione gratuita, da parte dei partigiani, di grano e denaro alla popolazione di Barbara.
Alcuni benestanti e amministratori del comune di Arcevia ricevono una lettera dai partigiani che li invita a collaborare contro i nazi-fascisti.
Attacco alla caserma di Piandimeleto da parte degli uomini del gruppo “Picelli”, appropriazione di armi e generi di vettovagliamento. Nell’azione muore l’appuntato dei carabinieri LADAVA Antonio, informatore dei partigiani, ucciso, purtroppo per errore, da fuoco amico. Nella stessa azione viene preso prigioniero il comandante il locale presidio di Gnr, che interrogato non dà segni di ravvedimento, per questo motivo viene condannato a morte, sentenza che eseguono gli slavi.
Ucciso dai tedeschi ad Apiro, nel fienile di casa con due colpi alla testa il giovane renitente TARTABINI Mariano. Nella sua abitazione avevano rinvenuto un vecchio fucile. (AS)
Fucilati durante l’occupazione di Cingoli ad Avenale: ROSSETTI Mario, VIGONI Otello e il militare sbandato di origini siciliane, VOLPE Giovanni (risulta partigiano del gruppo “Cingoli”).
Fucilata la presunta spia KELLER Marion.
Uccisi, senza apparente motivo (probabilmente scambiati per partigiani), da una pattuglia tedesca, due contadini BISCI Mario e MANNUCCI Remo in zona Borgo Tufico (Fabriano). (AS)
Muore, accidentalmente a Montalto, il civile, sfollato a San Ginesio, GIORDANO Filippo mentre cerca di raggiungere un gruppo di patrioti.
29 aprile (sabato) = evasione dalle carceri di Santa Chiara a Macerata organizzata da Mario Pianesi. Evadono quattro ufficiali inglesi, tra cui il capitano Lowry facente parte dello spionaggio inglese, e il tenente partigiano Penna Venanzo arrestato il 17 febbraio a Camerino.
Un presidio tedesco si stabilisce a Fabriano.
Assalto partigiano all’ufficio postale di Smirra frazione di Cagli.
Trafugati dieci quintali di grano dal magazzino ammasso di Osimo Stazione ferrovia.
Bombardata Senigallia sei civili morti, più il vigile del fuoco GOBBETTI Attilio. È l’attacco aereo più dannoso subito dalla cittadina.
Morto a Cingoli il civile NOCIONI Enrico. (sconosciute le cause della morte, ma legate all’occupazione tedesca del paese)
30 aprile (domenica) = affissione di manifestini sovversivi ed esposizione di una bandiera rossa a Tavullia (Ps).
A Fiordimonte (Mc) i “ribelli” obbligano il podestà ad accompagnarli in comune da dove esportano materiale per le loro esigenze.
Ucciso a Monte San Martino il partigiano FUNARI Riccardo, sorpreso mentre si trovava a casa e subito fucilato davanti al muro della stessa. (AS)
Morto a Cingoli il civile CRESCI Guglielmo. (sconosciute le cause della morte, ma legate all’occupazione tedesca del paese)
Uccisi dalle SS italiane nei pressi di Villa Spada (Mc) i tre fratelli Giustozzi (Ernesto, Armando, Nazzareno) per ragioni sconosciute. (essi sono noti per essersi spacciati, insieme a una decina di altre persone, per partigiani e aver preteso denaro dai coloni della frazione di San Lorenzo di Treia. Avendo scoperto il fatto, i veri partigiani li obbligarono a restituire il maltolto, per poi dare loro una severa lezione. Non si arrivò a un esito maggiormente drammatico perché coloro che avevano subito il danno, dopo aver recuperato il denaro, chiesero ai partigiani di chiudere così la faccenda)
Sempre nel mese di aprile ma in giorni non ben precisati abbiamo le seguenti vittime:
muore a San Martino sul Monte Calvo il capitano dell’esercito KUSTUDIC Dusan Marko combattente del gruppo “Tito”;
muore l’inglese John Morris capitano della banda “Lucio” in seguito a ferite riportate;
ucciso dai partigiani del gruppo “Alvaro” dopo essere stato catturato MANCINELLI Luigi commerciante e ritenuto fanatico fascista, la morte è solo presunta [13 aprile o prima decade];
ucciso dai partigiani (quelli del gruppo di Ciani a sua insaputa) SASSETTI Marco milite forestale il località monte Ameno (Genga).
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