Giorgiani Cristoforo

Fermignano, 5 novembre 1903 – Lancialunga di Cagli, 6 luglio 1944

Rimasto orfano è ospitato insieme al fratello in un istituto di beneficenza di Ascoli Piceno dove rimane fino all’età di sedici anni quando ritorna a Fermignano. Inizia a lavorare e da autodidatta legge testi che lo avvicinano al socialismo e conosce Domenico Gasparini, segretario della Federazione provinciale socialista, organizzatore di leghe contadine e di cooperative. Nel gennaio del 1921, con la scissione di Livorno, aderisce al PCd’I. Per motivi di lavoro, ma anche per il manifestarsi delle prime violenze del fascismo squadrista, trascorre la prima metà degli anni Venti tra Genova e Roma praticando un’attiva militanza nell’organizzazione comunista. Individuato dalla polizia e dai fascisti diventa oggetto di vessazioni e controlli che lo inducono a ritornare a Fermignano. Ammalatosi, dopo una lunga degenza all’ospedale ne esce gravemente menomato a una gamba. Svolge quindi per vivere piccoli lavori finché l’aggravarsi delle condizioni di salute ne limitano sempre di più la capacità lavorativa. Nel 1936 il parroco di Fermignano, don Adelmo Federici, gli offre la gestione di una sala parrocchiale usata anche come cinematografo per il quale Giorgiani aveva ottenuto la licenza. Ma per l’intervento delle autorità fasciste, che mal tolleravano l’intraprendenza organizzativa del parroco che danneggiava la GIL, la licenza gli viene revocata costringendo lui e la famiglia, composta di moglie e quattro figli, a ricorrere alla pubblica assistenza. Dopo l’8 settembre è tra i più attivi nell’organizzazione del CLN fermignanese, dei GAP e delle SAP e per tramite di Pompilio Fastiggi e poi di Carlo Paladini del FdG. Il 27 giugno 1944, su delazione di Renato Ivancev, il famigerato “Triestino”, che comandava una squadra del Distaccamento “Toscano” della Brigata Garibaldi “Bruno Lugli”, Giorgiani è arrestato dai tedeschi. Condotto a Cagli il 6 luglio è fucilato e il suo corpo coperto a fior terra in una cava di ghiaia nei pressi della stazione di Cagli in località Lancialunga. Due giorni dopo, il figlio diciassettenne Spartaco, ferito gravemente nello scontro con i tedeschi a San Fiorano, in cui trovarono la morte otto partigiani, moriva il 14 luglio all’ospedale di Cagli. Cristoforo Giorgiani è stato decorato di medaglia d’argento al V.M. “alla memoria” e il Comune di Fermignano gli ha intitolata una piazza del centro storico.

Fonti: Fonti: ASPU, Esercito Italiano, Distretto di Pesaro, Foglio matricolare di Giorgiani Cristoforo, n.14183; www.straginazifasciste.it, Episodio di Cagli del 6 luglio 1944 (Redattore Chiara Donati); partigianiditalia.beniculturali.it/archivio/ (Ricompart).

Bibl.: A. Camozzi (a cura di), Raccolta di testimonianze sulla Resistenza nell’entroterra urbinate, Testimonianza di Giuseppe Giorgiani, Quaderno del Liceo Scientifico “Laurana” – Urbino, Urbino, maggio 1995, pp.11-14; G. Bischi, Giorgiani Cristoforo, in “Memoria Viva”, 9/2006, pp.39-40.

(E. T.)