De Sabbata Giorgio

Pesaro, 2 luglio 1925 – Ivi, 27 luglio 2013

 La famiglia, di origine friulana, apparteneva alla borghesia colta delle professioni e risiedeva a Pesaro dal 1870. La formazione politica di De Sabbata è precoce e inizia nei banchi del liceo. Molta importanza ebbe l’insegnamento “aperto e coraggioso” del prof. Vitaliano Settembrini che lo avviò alla conoscenza di Croce e ad una prima lettura, sebbene “elementare” e “deformata”, del marxismo. Ha modo di conoscere alcuni militanti antifascisti condannati dal Tribunale speciale, come Pompilio Fastiggi e Oliviero Mattioli, e di leggere la stampa clandestina. Importante nel determinare la sua scelta ideale è stata anche l’influenza esercitata su di lui dall’amico Claudio Cecchi. Il 24 ottobre 1943, come egli stesso racconta nella memoria redatta il 1° ottobre 1947 per il riconoscimento della qualifica di partigiano combattente, viene sorpreso da una pattuglia tedesca a sabotare la segnaletica stradale. Subì un lungo interrogatorio   e fu utilizzato per una settimana in lavori di sterro appena fuori città. Il 4 gennaio 1944, nel tentativo di rientrare a Pesaro per conto del movimento clandestino, sulla strada del ritorno verso S. Pietro in Calibano, fu fermato da un milite fascista di una formazione che eseguiva un rastrellamento di renitenti alla leva. Essendo di classe richiamata si allontanò senza presentare i documenti e, fatto segno a colpi di pistola, venne ferito ad un ginocchio. Malgrado tutto riuscì a sottrarsi e a raggiungere la casa di campagna della famiglia. Il periodo che intercorre tra il ferimento e la decisione di aderire alla lotta armata è utilizzato da De Sabbata per approfondire la conoscenza del CLN e delle sue componenti politiche. Prese parte anche ad alcuni incontri di “scuola di orientamento antifascista e marxista” organizzato dai comunisti. Il nuovo bando di Graziani del 18 febbraio 1944 spinse De Sabbata, ormai quasi ristabilito dalla ferita al ginocchio, a raggiungere in montagna le bande partigiane. Il 17 marzo, insieme a Claudio Cecchi e Odoardo Ugolini, si unì al Distaccamento “Fastiggi” del 1°Battaglione della V Brigata Garibaldi “Pesaro”. Gli fu affidato l’incarico di commissario politico che svolse fino alla metà di aprile. Ricevette il battesimo del fuoco il 25 marzo a Vilano, una delle battaglie più dure e difficili sostenuta dai Distaccamenti “Fastiggi” e “Pisacane” che respinsero il rastrellamento di ingenti forze repubblichine fiancheggiate da un battaglione tedesco di 300 uomini. Uno scontro, che appartiene all’epopea partigiana, in cui De Sabbata si distinse per l’abilità di comando. In seguito, sarà impiegato per importanti azioni su Apecchio e Serravalle di Carda, attività connesse al recupero degli aviolanci alleati e di collegamento con il comando di Brigata. Dopo la liberazione di Pesaro si arruolò nel CIL come fante nel Gruppo di combattimento “Mantova”.   De Sabbata si iscrisse al PCI nell’immediato dopoguerra e il suo pieno coinvolgimento nella politica amministrativa pesarese avviene molto presto. Eletto consigliere nelle tornate amministrative del 1951 e 1956, sarà sindaco di Pesaro dal 1959 al 1970 quando diventa consigliere regionale. Un’esperienza breve seguita da quella di parlamentare: deputato dal 1972 al 1976 e senatore dal 1976 al 1987. Molto importante anche il suo impegno sul fronte culturale dal 1975 al 1990 come presidente della Fondazione “Rossini” e sostenitore del GAD e del Festival del nuovo cinema.

Fonti: ISCOP, FGM, Giorgio De Sabbata, Una grande vittoria partigiana. 25 marzo presso il monte Petrano [Battaglia di Vilano], 1-28-b.6-fasc.13-25; Ibid. [Dichiarazione di Giorgio De Sabbata alla sua attività di partigiano datata 1° ottobre 1947], 1-27-b-6-fasc.12-6; ASAPU, 01-7-26-b.126-fasc.26; partigianiditalia.beniculturali.it/archivio/ (Ricompart).

Bibl.: G.De Sabbata, Gli intellettuali nella Resistenza, in  AA-VV., Pesaro contro il fascismo (1919-1944), Presentazione di M.Stefanini, Argalìa, Urbino 1972, pp.255-262;  Angelucci, De Sabbata, in «Lo Specchio della città», maggio 2000, ora in Idem, Personaggi allo Specchio, Raffaelli, Rimini 2002, ad indicem; Consiglio Regionale delle Marche (a cura di),Consiglieri Regionali e Parlamentari delle Marche. 1945-2005, Ancona 2005, pp. 67, 175; E.Torrico, Politica e Amministrazione. Il Comune di Pesaro dalla ricostruzione allo sviluppo (1944-1964), QuattroVenti, Urbino 2012, pp. 47-80, 175-248, 284-299; G.Scherpiani, Giorgio De Sabbata. Classe 1925, in “Memoria Viva” 12/2013; M.Papini, L’intelligenza della politica. Cento protagonisti del Novecento marchigiano, affinità elettive, Ancona 2016, pp. 116-119; Idem, La maison rouge. Saggi sul Pci nelle Marche, affinità elettive, Ancona, 2020, pp.185-187.