Bobbato Vittorino detto “Vittorio”

Modigliana (Forlì), 16 novembre 1915 – Mezzano (Ravenna), 18 luglio 1983

Originario del Forlivese frequentava Fano, dove il fratello maggiore Nello insegnò al Ginnasio-Liceo “Nolfi” dal 1938 al 1947, e poi Pesaro al cui Distretto militare era stato assegnato come ufficiale di complemento nel marzo 1941. Qui lo colse l’8 settembre 1943 Non sappiamo se abbia stabilito o meno da subito dei rapporti con il CLN clandestino, ma Enzo Capalozza lo ricorda nel gruppo del CLN di Fano che si riuniva nel rifugio situato tra il Prelato e Ponte Varano. Sta di fatto che nel giugno del 1944 quando il CPLN affidò al maggiore di fanteria Antonio Severoni (“Tino”) il compito di unire in un’unica formazione militare i gruppi di partigiani sparsi nella vasta aerea collinare del basso Metauro dando vita alla Brigata Garibaldi “Bruno Lugli”, a Bobbato, tenente di fanteria, alias “Pietro”, venne affidato il comando del Distaccamento “Balducci” attivo fin dal febbraio 1944 nella zona di Fossombrone e dell’Alta Cesana. Bobbato rivelò doti di equilibrio e di comando soprattutto nei duri scontri di Fontecorniale fra il 24 e il 26 luglio dirigendo lo sganciamento per evitare che il Distaccamento fosse accerchiato da ingenti forze tedesche che distrussero e incendiarono la piccola frazione nei pressi di Montefelcino. Il “Balducci” si disperde per riaggregarsi sul monte Paganuccio e ricongiungersi alle forze del CIL tra Fossombrone e il Passo del Furlo perdendo però i contatti con il comando della “Lugli” che si trovava a Saltara sull’opposta sponda sinistra del Metauro ed era privo di tutto. Bobbato si presentò allora al Comando alleato per chiedere viveri e fornire indicazioni sul sistema difensivo della Gotica e sulla consistenza del nemico. Purtroppo, aveva distrutto per motivi cospirativi i documenti di riconoscimento e venne scambiato per una spia o un provocatore. Un equivoco paradossale che diede inizio ad una vera e propria odissea. Trattenuto dagli alleati è inviato prima a Pergola e poi internato nel campo di Chiaravalle e infine nel 209 POW (Prisoner of War) di Afragola, in provincia di Napoli, gestito dagli inglesi, dove erano internati soprattutto gli ex repubblichini e il personale politico e burocratico del fascismo a disposizione dell’Alto commissariato per l’epurazione. Nel dopoguerra risiede a Faenza e poi a Mezzano frazione del comune di Ravenna, ma rimane legato ai compagni di lotta. I contatti con Pesaro e l’Anpi si intensificano alla fine degli anni Settanta quando Carlo Paladini e Renato Pezzolesi promuovono, con successo, la riorganizzazione dell’Anpi alla quale Bobbato diede un prezioso contributo di idee e anche finanziario. Paladini, nell’ultimo Congresso. Storia e cronaca di un’associazione partigiana, ne sottolinea la qualità dell’amicizia per concludere che “Vittorio fu un uomo buono e straordinario (…); idealista puro, però senza feticismi, senza enfatizzazioni; sommesso e modesto ma nel contempo inflessibile nei suoi concetti morali sui quali non transigeva”. Nel 1984 in suo ricordo il fratello Nello dispose di donare all’Anpi di Pesaro parte dell’eredità di famiglia finalizzata all’istituzione, presso l’ISCOP, della Biblioteca-Archivio “V. Bobbato”. Nel 1983 il Comune di Montefelcino ha dedicato gli ha dedicato la scuola elementare della frazione di Fontecorniale.

 Fonti: ASAPU, 01-7-10, b.124, fasc.10; Ivi, fasc.14-12; ISCOP, FGM, 1-29- b.7- fasc.14-9.

Bibl.: E. Capalozza, Un diario fanese: integrazioni e rettifiche per gli anni dal 1943 e 1944, in “Fano”. Suppl. al “Notiziario di informazione sui problemi cittadini”, 4/1967, p.148; Comune di Pesaro (a cura di), Brigata Garibaldi “Bruno Lugli”. Relazione sull’attività svolta, Suppl. a “Pesaro”, n.10, luglio 1974, pp.14-16; 23-24; M. Omiccioli, Funerale partigiano nella Bassa, in “Pesaro/Urbino”. Periodico dell’Amministrazione provinciale, 3/ 1983, pp. 41-42; C. Paladini, L’ultimo congresso. Storia e cronaca di un’associazione partigiana. Fatti, uomini, intellettuali, istituzioni raccontati da un ex presidente. Pesaro, 1979-1991, Tipolitografia La Pieve, Villa Verucchio 1992, pp.25, 29, 56-57.

(E. T.)